Diritto

Per l’agricoltura arrivano incentivi a chi produce energie da fonti rinnovabili

I beneficiari degli aiuti possono vendere in rete la quantità prodotta

di Francesco Giuseppe Carucci

L’articolo 8 del Dl Aiuti incentiva la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili nel settore agricolo. A tal fine prevede la possibilità di concedere aiuti alle imprese del comparto agricolo, zootecnico e agroindustriale per realizzare impianti «sulle coperture delle proprie strutture produttive» che superino la potenza eccedente il proprio consumo medio annuo di energia elettrica tenendo conto anche del consumo familiare.

L’incentivo è rispettoso degli «Orientamenti dell’Unione europea per gli aiuti di Stato nei settori agricolo e forestale e nelle zone rurali 2014-2020» prorogati sino al prossimo 31 dicembre.

La disposizione, che è subordinata all’autorizzazione della Commissione europea, è valevole anche per le misure previste dal Pnrr a favore della produzione di energia elettrica da rinnovabili in agricoltura. In tal senso il Pnrr ha destinato 1,5 miliardi al «Parco agrisolare» e 1,1 miliardi all’«Agrivoltaico».

Relativamente al primo intervento, è stato pubblicato in «Gazzetta Ufficiale» il 28 giugno 2022 il Dm attuativo firmato il 25 marzo dal ministro Patuanelli (si veda «Il Sole 24 Ore» del 31 marzo 2022).

Gli aiuti consistono in un contributo a fondo perduto per la realizzazione di impianti fotovoltaici sui tetti degli immobili strumentali alle attività agricole e zootecniche, comprese le attività connesse e agrituristiche, nonché alle attività agroindustriali. In virtù dell’articolo 2 del Dm, le aziende agricole della produzione primaria accedono agli aiuti unicamente per la realizzazione di impianti di capacità produttiva non eccedente il consumo medio annuo di energia elettrica dell’azienda agricola, compreso quello familiare.

La medesima disposizione consente la vendita di energia elettrica purché sia rispettato quel limite di autoconsumo annuale.

Come accennato, il Dm attuativo risale a marzo. Il Dl 50/2022, invece, è in vigore dal 18 maggio 2022.

Alla luce della novità introdotta dall’articolo 8 del Dl Aiuti, nonostante il rispetto della gerarchia delle fonti garantirebbe l’applicabilità della disposizione al «Parco agrisolare», si rende opportuno rivedere l’articolo 2 del Dm eliminando il divieto di accesso all’aiuto qualora l’azienda intenda realizzare impianti di potenza eccedente rispetto a quella finalizzata all’autoconsumo medio annuo e subordinando il regime incentivante all’autorizzazione della Commissione Ue. In virtù dell’articolo 13 del Dm, si attende l’avviso di adesione che renderà noto l’arco temporale durante il quale presentare le domande.

Per lo «Sviluppo agrivoltaico» è capofila il ministero della Transizione ecologica che, lo scorso 27 giugno, ha pubblicato le linee guida e avviato una fase di consultazione pubblica che si concluderà martedì 12 luglio durante la quale le parti interessate potranno presentare osservazioni in vista della definizione dello schema di decreto.

La misura incentiva la realizzazione di impianti fotovoltaici che rispondano a specifici requisiti tecnici, altezza in primis, affinchè sia garantito l’esercizio dell’attività di coltivazione e allevamento sulle superfici sottostanti all’impianto in modo che l’attività agricola e quella di produzione di energia non risultino penalizzate l’una dall’altra.

L’aiuto si traduce un contributo in conto capitale di non oltre il 40% dei costi ammissibili e in una tariffa agevolata per la produzione di energia elettrica netta immessa in rete.

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