I temi di NT+Spazio imprese

Antiriciclaggio, petizione per accelerare sul Registro dei titolari effettivi

di Alessandro Galimberti

Istituire senza ulteriore indugio il Registro dei titolari effettivi di società, enti, trust e strumenti affini, norma prevista nella V direttiva antiriciclaggio, recepita in Italia nell’agosto di tre anni fa ma rimasta inattuata. Questo l’oggetto della petizione alla Camera e al Senato depositata ieri da Asso Aml, associazione trasversale di professionisti impegnati nella trasparenza del sistema finanziario e nella lotta al finanziamento del terrorismo.

L’iniziativa del gruppo, presieduto dall’avvocato Tiziana Ballarini, è da inquadrare nella procedura prevista dall’articolo 50 della Costituzione, e muove dagli alert lanciati nelle scorse settimane dal procuratore nazionale antimafia e dai capi delle procure di Milano e di Napoli. Secondo i quali, la crisi seguita al Covid, soprattutto per la mole di denaro pubblico mossa in molti Paesi, rischia di diventare un facile approdo per la criminalità organizzata globale. Per questo, argomentano i professionisti di Asso Aml, è urgente chiudere una falla significativa nella legislazione nazionale (ed europea) di tracciamento dei flussi di denaro. Lo schema di Dm del Registro era stato posto in consultazione pubblica lo scorso dicembre ed è rimasto “emendabile” sino al 28 febbraio: il resto è storia recente, o meglio, effetto della crisi pandemica, che tra le altre attività delegate ha travolto anche questa, superata dai provvedimenti emergenziali che hanno impegnato le Amministrazioni e il parlamento senza soluzione di continuità dal mese di marzo. Lo scorso 4 luglio, però, i termini per l’adozione del decreto sui Titolari è spirato definitivamente, aprendo tra le altre questioni anche l’ammissibilità di una proroga o la necessità alternativa di individuare un nuovo veicolo normativo per obbligare al tracciamento dei flussi finanziari societari, di enti, trust e così via.

L’appello /petizione di Asso-Aml va proprio a sensibilizzare il parlamento sull’urgenza di intervenire presto a garanzia della trasparenza del sistema finanziario ma anche a tutela di intermediari e professionisti, considerato che la violazione dell’obbligo di comunicazione del titolare effettivo è sanzionata in riferimento al Codice civile (articolo 2630, sanzione da 103 a 1032 euro) ma probabilmente anche dall’articolo 55 del Dlgs 231/2007 (informazioni non veritiere) con pena detentiva fino a tre anni e sanzioni fino a 55 mila euro.

Non bastassero questi interrogativi, il coordinamento tra le norme antiriciclaggio e quelle di cooperazione internazionale (Fatca con gli Usa e Common reporting standard/scambio automatico di informazioni fiscali con i Paesi Ocse) imporrebbe un’integrazione tra le discipline e il passaggio al Registro ne sarebbe il coerente compimento.

Proprio per la proiezione internazionale del problema, i promotori della petizione di Asso Aml, oltre a chiedere a Camera e Senato di intervenire senza indugio, annunciano anche di voler percorrere la strada delle istituzioni comunitarie, in primo luogo il parlamento europeo, per arrivare al più presto a una rete normativa continentale integrata ed efficiente.

Nelle more, Asso Aml, ribadendo che il Registro dovrebbe essere operativo entro fine anno, suggerisce di richiedere l’adeguata verifica rafforzata della clientela come condizione per instaurare o proseguire il rapporto con i clienti da parte dei professionisti.