Finanza

Procedimento tutto telematico e senza graduatoria

di Paolo Rinaldi

La società che - in possesso dei requisiti fissati dall’articolo 26 del decreto Rilancio – abbia già deliberato sia l’aumento di capitale sociale che l’emissione dello strumento finanziario (prestito obbligazionario o strumento di debito, a seconda della forma societaria), può oggi procedere a richiedere a Invitalia la sottoscrizione del medesimo, attraverso il portale dedicato presente sul sito web del Gestore.

Sarà infatti un procedimento senza graduatorie, e gestito in forma esclusivamente telematica, a governare l’accesso delle Pmi italiane ai fondi di Invitalia: poiché le risorse sono tecnicamente limitate a 4 miliardi di euro, e saranno destinate a operazioni tipicamente non di grandi dimensioni (il 12,5% del fatturato massimo di 50 milioni di euro è pari 6 milioni di euro come importo massimo, salvo eccezioni), non si prefigura un click day ma la possibilità per le imprese di accedere in forma ordinata al sostegno di Invitalia.

La domanda va compilata a cura del legale rappresentante. Devono essere allegati le delibere di assemblea dei soci e del consiglio di amministrazione relativi all’aumento di capitale sociale a pagamento, l’eventuale documentazione contabile che ne evidenzia l’effettivo versamento, la delibera di emissione degli strumenti finanziari e il bilancio 2019 approvato ovvero progetto di bilancio asseverato, anche su base consolidata se la società appartenga ad un gruppo.

Unitamente a questi documenti, la società dovrà allegare numerose dichiarazioni sostitutive di atto notorio (Dsan, autocertificazioni penalmente rilevanti) relativamente alle diverse condizioni di accesso che l’articolo 26 richiede in relazione ai requisiti di legge, alla normativa antimafia, antiriciclaggio, alle altre cause ostative e ai diversi carichi pendenti.

Invitalia, una volta ricevuta la documentazione in formato elettronico la esaminerà valutando il rispetto dei requisiti e basandosi su quanto fornito dall’azienda, e rispondendo entro dieci giorni; qualora vi fossero informazioni aggiuntive, Invitalia le richiederà sempre in via telematica e sarà l’azienda – entro ulteriori dieci giorni – ad integrare i dati secondo le richieste ricevute. Una volta pervenute le integrazioni, Invitalia risponderà entro dieci giorni, portando quindi la durata massima del procedimento a trenta giorni.

Al termine della propria istruttoria, Invitalia informerà la società con apposita comunicazione, con la quale richiederà nuovi documenti: Dsan per antiriciclaggio se intervenute modifiche, Dsan attestante l’integrale versamento del capitale sociale, documentazione contabile in tal senso (qualora non già trasmessa), nonché regolamento dello strumento finanziario. Verificata la regolarità e completezza dei documenti in oggetto, Invitalia sottoscriverà gli strumenti finanziari, versando nelle casse sociali il corrispondente valore nominale

Per fare un paragone con le istruttorie dei finanziamenti bancari, Invitalia non richiede alcun piano industriale e finanziario, né svolge indagini circa la capacità di rimborso dell’impresa, e ha tempi di risposta brevi e certi (dopo trenta giorni l’impresa sa se l’operazione sarà o meno conclusa). Il costo di questa forma tecnica è competitivo con il finanziamento bancario, presentandosi con uno spread crescente, che parte da 175 punti base per il primo anno e termina a 250 punti base per gli ultimi tre anni. La relativa durata di sei anni e la mancanza di rate di ammortamento (bullet) ne fanno uno strumento finanziariamente molto vantaggioso.

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