Controlli e liti

Processo tributario, accesso della Cassazione al fascicolo digitale del merito

Convenzione tra dipartimento Finanze e Suprema corte per monitorare l’andamento dei procedimenti

di Ivan Cimmarusti

Commissioni tributarie e Corte di cassazione potranno monitorare, reciprocamente, l’andamento dei singoli procedimenti.

È un flusso «bidirezionale» quello messo a punto dalla dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia, che ha firmato una convenzione con la Suprema corte. In sostanza, viene garantito ai giudici di legittimità la visione del fascicolo processuale digitale formatosi nel giudizio delle Ctr. L’accordo, in particolare, prevede anche la trasmissione da parte della Cassazione della sentenza adottata nel relativo giudizio affinché ne sia data pubblicità nel fascicolo digitale di merito.

Con la convenzione, infine, la Corte e il Mef si impegnano per il futuro a garantire la consultazione e lo scambio dei dati e documenti presenti nelle rispettive banche dati, al fine di favorire la conoscenza degli orientamenti giurisprudenziali in materia tributaria.

L’iniziativa rientra nel più ampio progetto di restyling della giustizia tributaria, nell’attesa che Mef e Giustizia definiscano la riforma del contenzioso annunciata nel Piano nazionale di ripresa e resilienza e nella nota di aggiornamento del documento di economia e finanza (Nadef).

Il Consiglio di presidenza della giustizia tributaria, per esempio, in collaborazione con la Direzione tributaria del Mef, sta lavorando alla realizzazione di una banca dati «aperta» e gestita con un software di intelligenza artificiale in cui confluiranno tutte le sentenze emesse dalle Ctp e Ctr. Si tratta di un progetto già finanziato con 3,6 milioni di euro attualmente allo studio. Si tratterà, in particolare, di una banca dati che consentirà ai contribuenti di utilizzare determinate chiavi di ricerca per estrarre sentenze e massime su varie tematiche. Un lavoro complesso che trova l’appoggio anche del Governo di Mario Draghi, tanto che nel Pnrr è confermata l’applicazione di una forma di giustizia predittiva da individuarsi proprio nella banca dati.

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