Il CommentoControlli e liti

Processo tributario, servono tutele uniformi

di Maria Carla De Cesari

Le proteste di avvocati e commercialisti contro la compressione del diritto alla difesa e al contraddittorio nelle liti tributarie hanno iniziato a portare qualche frutto. Il ministero dell’Economia ha infatti reso possibile l’udienza a distanza attraverso Skype for business in attesa di modifiche all’articolo 27 del Dl 137/2020 che, durante l’emergenza, ha in qualche modo imposto la trattazione scritta quale modalità preferita, nonostante la richiesta di pubblica udienza di una delle parti. Il monitoraggio dei decreti delle commissioni pubblicate sul portale Sigit restituisce, però, una mappa d’Italia divisa in due quanto alle garanzie di un contraddittorio verbale seppure a distanza (si veda anche «Il Sole 24 Ore» del 28 novembre).

«Essendo pacifico che possa essere disposto da subito il collegamento da remoto fra i giudici partecipanti alle camere di consiglio, sarebbe vieppiù incomprensibile - ammette, per esempio, la commissione di Trento - che non lo si possa fare per le udienze pubbliche, per loro natura per l’appunto pubblica, non suscettibile del pericolo di essere insidiate da intromissioni esterne che ne rivelino elementi di segretezza».

Un ragionamento inoppugnabile, condiviso nei fatti dalla Ctr della Lombardia e della Toscana, per esempio.

Eppure in altri contesti la realtà è molto diversa. L’abilità nell’utilizzo della piattaforma sembra essere in alcuni casi un ostacolo insormontabile. «Ad oggi (26 novembre, ndr) non è stata garantita a tutti i giudici un’adeguata formazione e dotazione dei necessari supporti informatici, tanto che in occasione di una simulazione d’udienza da remoto effettuata in data 24/11/2020 non si sono avuti risultati positivi», afferma il presidente della Ctr Abruzzo. L’utilizzo di Skipe for business in Abruzzo sarà autorizzzata «solo quando verrà riscontrata l’effettiva sussistenza delle condizioni per il suo funzionamento». In ogni caso, si autorizzano ,«all’occorrenza e su richiesta » i giudici della Ctr a partecipare alle udienze e soprattutto alle camere di consiglio da remoto.

Le dotazioni costituiscono un problema che non sfugge neppure al ministero dell’Economia, che ha promesso il potenziamento della strumentazione. La Ctr Campania, sede di Napoli e sede di Salerno, per esempio, dichiara di potersi permettere una sola udienza giornaliera a distanza. Insomma, occorre la fortuna di essere selezionati. Altrimenti si è rinviati alla trattazione scritta o, nel caso non ci siano i termini (dieci giorni prima dell’udienza per deposito delle momorie di conclusione e cinque di replica), si rinvia ad altra udienza ma sempre con note scritte.

Di opposto tenore, per esempio le disposizioni della Ctr Calabria dove il collegamento da remoto sembra rappresentare la regola. Qualora non sia possibile si sospende l’udienza e si procede al rinvio a nuovo ruolo, per consentire la discussione tra le parti senza la mediazione di memorie scritte.

Il ministero dell’Economia, va dato atto, continua nell’impegno di implementazione. È di ieri l’apertura ai consulenti tecnici d’ufficio del processo telematico, attraverso la piattaforma Sigit. Tuttavia, occorre uno sforzo in più come appare dal piccolo viaggio tra le commissioni: occorre promuovere le best practice per limitare i comportamenti che si radicano nelle difficoltà, ma che di fatto impediscono l’uguale trattamento nel diritto al contraddittorio e nelercizio della difesa.