Prodotti energetici, il Das diventa telematico
Cambiano le regole per la circolazione dei prodotti sottoposti ad accisa, con l’innesto di procedure telematizzate ed a chiusura obbligatoria per una migliore tracciabilità delle merci in arrivo e partenza tra soggetti riconosciuti.
La bozza di Dl Fiscale in circolazione, infatti, punta moltissimo sulla filiera dei carburanti, mirando a recuperare (o a far riemergere) l’enorme mole di evasione su accise ed Iva che nell’ultimo quinquennio ha colpito il settore. Il sistema dei prodotti energetici, e con esso l’Erario, sta infatti pagando un prezzo altissimo per i fenomeni fraudolenti ormai manifesti che attengono sia i prodotti soggetti ad accise, ossia che non hanno ancora scontato l’imposta di consumo, sia quelli assoggettati, per i quali la forte evasione si realizza sugli impieghi agevolati e sull’Iva.
Per contrastare questi fenomeni, soprattutto sul lato delle accise, il Dl Fiscale ha puntato sull’innesto di azioni correttive e nuovi oneri per i contribuenti, in grado, si suppone, di meglio monitorare i trasporti di prodotti, evitare i movimenti in nero e recuperare a tassazione ingenti quantità di prodotto.
Per i prodotti in sospensione di accisa, uno schema evasivo classico è quello, semplice quanto frutto di lacune normative e di controllo, dei cosiddetti «doppi viaggi». Le merci che devono ancora scontare le imposte, infatti, si muovono in ambiente telematico Emcs, con documenti di sorta e-AD accesi in partenza da un deposito e chiusi da un altro deposito o destinatario autorizzato.
Questa ultima chiusura, però, non era normata nei tempi e veniva fatta anche fino a 5 giorni dopo l’arrivo della merce: in buona sostanza, con un e-AD possono viaggiare varie autobotti e non una sola come previsto. Con un innesto normativo sul Tu Accise (Tua), il Legislatore ora impone la chiusura entro 24 ore dalla presa in consegna, con contestuale obbligo di annotazione nel registro cronologico di carico e scarico; superato tale termine, dovrebbero scattare controlli per legge.
Oltre a quanto precede, per gli oli lubrificanti viene introdotto un innovativo sistema di circolazione, di fatto analogo a quelli in essere e basato su delle “note di riscontro” che in arrivo e partenza devono essere accese e poi chiuse. È vero che gli oli sono un altro sistema classico di frode, ma forse il sistema è un aggravio importante per gli operatori del settore, oltre che per le imprese industriali.
L’altra importantissima novità di settore è sicuramente il documento Das telematico. Già previsto nella sua attuazione da norme e prassi risalenti, una nuova norma dedicata presenta ora, in forma di rango primario, il documento di scorta delle merci ad accisa assolta, per il quale restano aperti molti temi (es. gli oneri di chiusura analoghi agli e-AD), ma che sicuramente sarà utile in sede antifrode. Sui dettagli, si attende comunque una disposizione del direttore delle Dogane, auspicando una sua pubblicazione in tempi rapidi, visto che il sistema è prossimo all’entrata in vigore graduale.
Una modifica molto importante attiene, infine, alla modifica dell’ultimo comma dell’art. 25 Tua, che regola i trasferimenti di prodotto tra depositi commerciali, ossia di una pratica lecita ma in deviazione dagli standard ordinari per i quali e merci stoccate in un deposito procedono, di regola, perso impianti di distribuzione. In questi casi, svecchiando la precedente regola, mittente e destinatario devono immediatamente inviare una Pec agli Uffici di competenza lo stesso giorno dell’operazione, pena una sanzione di 9mila euro.
Insomma, quello posto in essere è un sistema di rete che, francamente, ormai non ha pari in nessun settore impositivo, e che, insieme alla fatturazione elettronica, alla tracciatura Gps dei mezzi di trasporto anche per il tramite di Autostrade, alle telemisure o, ancora, ai dati dei registri ed ai ridotti soggetti operanti, tutti autorizzati, si auspica possa finalmente arginare le frodi accise.