Proroga al 15 giugno per le domande Pac
È stato prorogato dal 15 maggio al 15 giugno, con una decisione di ieri del Comitato congiunto aiuti diretti e sviluppo rurale della Commissione europea, il termine per la presentazione delle domande Pac 2018.
Inoltre, a breve sono attese ulteriori disposizioni applicative, in merito alle novità introdotte dal regolamento Ue 2393/2017, che incideranno sullo status di agricoltore in attività previsto per beneficiare degli aiuti. È, infatti, in dirittura di arrivo un Dm delle Politiche agricole che, in attuazione delle previsioni comunitarie, dispone l’eliminazione della “black list”, ossia dell’elenco di quei soggetti esclusi a priori dai pagamenti diretti. Resta ferma, anche per tali soggetti, come per tutti gli altri, la necessità di dimostrare di essere agricoltore attivo e dunque di essere in possesso di partita Iva in campo agricolo o di iscrizione all’Inps come coltivatori diretti, Iap, coloni o mezzadri.
Non saranno invece più ammessi agli aiuti quei soggetti sprovvisti di partita Iva o di iscrizione all’Inps che fino al 2017 ne potevano beneficiare dimostrando la significatività della propria attività agricola avvalendosi di apposite deroghe (pagamenti diretti pari almeno al 5% del giro di affari ovvero con proventi da attività agricole pari almeno a un terzo di quelli totali).
Le novità vanno a integrare le istruzioni fornite da Agea il 4 aprile con la circolare 29058 in merito alla presentazione delle domande Pac 2018. In particolare, con le richieste di aiuto - basate su strumenti geospaziali funzionali a dettagliare la localizzazione dell’uso del suolo e delle colture praticate – le aziende potranno accedere al pagamento di base, al sostegno accoppiato facoltativo previsto dall’articolo 52 del regolamento Ue 1307/2013, al pagamento per i giovani agricoltori, all’aiuto in regime de minimis per la coltivazione del grano duro nell’ambito di contratti tra i soggetti della filiera cerealicola (Dm 11000 del 2 novembre 2016).
Da quest’anno, inoltre, con la domanda di aiuto gli interessati potranno chiedere direttamente anche l’accesso alla riserva nazionale per l’ottenimento dei titoli all’aiuto e/o l’incremento del valore degli stessi previsto in favore di alcune categorie di agricoltori, mentre in passato era necessaria una domanda separata con un ulteriore adempimento in settembre. Una positiva rivisitazione è stata apportata alle modalità di controllo per la verifica dei criteri di mantenimento delle superfici a pascolo ubicate nel comune in cui ricade l’allevamento o in uno limitrofo, superando le disposizioni emanate con la circolare Agea del 30 ottobre 2017, che aveva previsto adempimenti specifici per la gestione dei pascoli intraziendali.
Nonostante le novità e le semplificazioni, la presentazione delle domande Pac resta un appuntamento particolarmente impegnativo sia per gli agricoltori che per i loro intermediari (centri di assistenza agricola) per la delicata fase di predisposizione dei piani di coltivazione “grafici”, operazione complessa e laboriosa, specie per le aziende di grandi dimensioni.
I piani grafici dovranno costituire il riferimento anche per l’accesso al sostegno previsto nell’ambito dei Piani di sviluppo rurale per le misure a superficie e per capo, salvo deroghe ancora non ufficializzate. L’auspicio è che i sistemi informatici degli organismi pagatori, primo fra tutti il Sian, assicurino la piena funzionalità nelle prossime settimane.