Ravvedimento e dichiarazione integrativa per l’autofattura dimenticata
Per regolarizzare la fattura bisigna versare 71,43 euro corrispondenti a 1/7 di 500 euro, a cui vanno aggiunti 31,25 euro pari a 1/8 di 250 euro, per la dichiarazione integrativa
Il comportamento corretto è il primo indicato dal lettore. Nell’ordine, si deve:
1) regolarizzare l’omessa autofattura, versando, a titolo di ravvedimento operoso, 71,43 euro corrispondenti a 1/7 di 500 euro, sanzione base prevista dalla norma, sul presupposto che l’Iva sia ordinariamente detraibile (no pro rata) e la fattura del fornitore extra UE sia stata annotata in contabilità generale (articolo 6, comma 9 bis del Dlgs 471/1997);
2) presentare la dichiarazione integrativa versando 31,25 euro corrispondenti a 1/8 di 250 euro, sanzione prevista per la dichiarazione Iva con dati inesatti (articolo 8, comma 1 del Dlgs 471/1997);
3) trasmettere una Lipe (liquidazione periodica) correttiva, versando 71,43 euro corrispondenti a 1/7 di 500 euro (articolo 11, comma 2 ter del Dlgs 471/97). Così facendo, l’Iva può essere considerata integralmente detraibile.
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