Adempimenti

Redditi, rinvio al 30 settembre e il Fisco anticipa i dati per gli aiuti

Proroga con Dpcm. Agenzia pronta a indicare i campi per il perequativo. Differimento al 6 ottobre per il contributo affitti

di Marco Mobili e Giovanni Parente

E proroga sarà. Il forcing incessante condotto da commercialisti e altri professionisti ha indotto il Governo a dare più tempo per la presentazione anticipata delle dichiarazioni, utile a chiedere poi il fondo perduto perequativo. La scelta è stata di differire la scadenza dal 10 al 30 settembre. Con un preciso paletto: pagare gli aiuti a consuntivo tra Natale e fine dell’anno.

Una corsa contro il tempo, sotto tutti i punti di vista. Dopo i tentativi non riusciti di inserire la proroga nella conversione del decreto Sostegni bis, l’unica alternativa a disposizione era il Dpcm. I tempi tecnici per completare l’iter, tra firma del ministro dell’Economia Daniele Franco e del premier Mario Draghi e la successiva registrazione alla Corte dei conti, rendono molto probabile un «comunicato legge» da parte di Via XX Settembre già nelle prossime ore. Una formula per tranquillizzare soprattutto gli intermediari abilitati, che avranno 20 giorni in più per trasmettere i modelli. E potranno sapere in anticipo quali saranno i dati della dichiarazione che poi “dialogheranno” con la futura domanda di fondo perduto perequativo. L’Agenzia, infatti, ha accelerato la stesura del provvedimento per definire i campi relativi all’imponibile fiscale del modello Redditi che saranno utilizzati per i puntamenti quando sarà possibile presentare la domanda telematica per il perequativo. Un’opportunità per chi sta predisponendo la dichiarazione in modo da prestare attenzione a campi e indicazioni che poi dovranno essere fedelmente riportati nella futura richiesta di aiuti.

Ma non è la sola novità attesa a strettissimo giro. Le Entrate, infatti, stanno per concedere più tempo per le domande relative alle rinegoziazioni al ribasso dei canoni delle locazioni abitative. I termini sarebbero scaduti lunedì 6 settembre, ma si potranno presentare le istanze fino al 6 ottobre in modo da consentire di accedere a quanti, in presenza dei requisiti richiesti, non hanno fatto in tempo.

Tornando, invece, al fondo perduto perequativo, la proroga dei termini al 30 settembre per l’invio della dichiarazione è stata chiesta a gran voce anche dal mondo politico. Massimo Bitonci (Lega), che da relatore del Sostegni bis in commissione Bilancio alla Camera si era battuto per trovare una soluzione sul differimento, è tornato a esprimere l’auspicio che «sia preso seriamente in considerazione uno slittamento del termine, magari con dovuto anticipo e non con comunicato stampa 24 ore prima, quando oramai la corsa contro il tempo è stata compiuta nel limite del possibile». Anche da Andrea de Bertoldi, senatore di Fratelli d’Italia e coordinatore della Consulta parlamentari commercialisti, è arrivata la sottolineatura che «il rispetto per i cittadini e i lavoratori passa anche attraverso la tempestiva informazione sulle novità fiscali che li riguardano».

Con la proroga, però, si allungano i tempi per l’erogazione dell’aiuto. I dati delle dichiarazioni servono, infatti, a stabilire la percentuale che dovrà essere indicata nel decreto attuativo del ministero dell’Economia. Quindi prima di inizio ottobre il provvedimento non potrà essere varato. Dopo di che sarà necessario il via libera della Commissione Ue al Dm, come prevede la norma del Dl Sostegni-bis. Solo dopo l’ok di Bruxelles, le Entrate potranno aprire il canale telematico per le domande.

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