Professione

Responsabilità in crescita ma compensi inadeguati

di Bianca Lucia Mazzei

Responsabilità sempre più alte a fronte di compensi inadeguati. È questa la forbice che secondo Ciriaco Monetta, presidente dell’Istituto nazionale dei revisori legali, può rendere difficile trovare professionisti disponibili a svolgere l’attività di revisore o di sindaco da parte delle nuove Srl obbligate alla nomina dal Codice della crisi.

L’estensione dell’obbligo alle Srl di media grandezza cosa comporta?
Si tratta di società destrutturate in cui il rischio di valutazione negativa è alto. Probabilmente il 90% avrà rilievi nell’emissione dell’opinion, con ripercussioni sull’immagine aziendale e sui rapporti con banche e fornitori. È inoltre un nuovo costo e le imprese cercano di spendere il meno possibile, senza rendersi conto che si tratta invece di un’opportunità proprio in virtù di quello che la revisione potrebbe significare per società piccole e non strutturate.

Come si calcolano i compensi?
Andrebbero determinati in base alla complessità dell’azienda. Spesso però si instaura una concorrenza al ribasso in cui non solo le retribuzioni orarie non rispettano il range di 50-15o euro indicato dal Dm 169/2010 (che costituisce ancora un punto di riferimento, seppur non vincolante), ma anche il monte ore viene tagliato. E questo a fronte di responsabilità sempre più ampie.

Ad esempio?
Intanto dovranno revisionare anche il bilancio 2019, nonostante sia un esercizio già chiuso.

Anche se nominati nel 2020?
Sì, perché la norma prevedeva che l’incarico venisse affidato entro il 16 dicembre 2019. I revisori ci sono, ma il problema è trovare professionisti disponibili ad assumersi responsabilità elevatissime con compensi irrisori. E quest’anno dovrebbero anche partire i controlli di qualità del Mef.

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