Controlli e liti

Rettifiche a catena: dai ricavi agli aiuti

La spettanza sarà vagliata su ogni annualità influenzata dai sostegni

di Antonio Iorio

Nei prossimi mesi l’attenzione dei verificatori si concentrerà anche sul recupero dei contributi a fondo perduto percepiti indebitamente. Ma non si tratterà di controlli una tantum che terminano con questa campagna: la spettanza dei contributi, infatti, verrà approfondita ogni volta che il contribuente sarà sottoposto a verifica fiscale per i periodi di imposta i cui redditi, ricavi, volume di affari dichiarati hanno in qualche modo influenzato l’erogazione del sussidio.

Secondo la direttiva delle Entrate sono state rese disponibili alle direzioni regionali liste di soggetti da controllare. I criteri di rischio attengono la condizione di accesso dei ricavi, la corretta indicazione della percentuale del contributo spettante in funzione della dimensione del richiedente, la congruità dell’ammontare delle operazioni effettuate nel corso del 2019 e del 2020, la ricorrenza dei firmatari, la presenza di indici di frode in capo ai medesimi.

A prescindere da questa selezione, in futuro, nel corso di verifiche ordinarie potrebbero emergere ricavi non dichiarati per gli anni interessati alla percezione dei contributi e il contribuente interessato potrebbe risultare anche fruitore di uno dei vari benefici.

Si pensi al contributo per i contribuenti con ricavi non superiori ai 5 milioni determinato su una percentuale variabile rispetto alla differenza tra ricavi e corrispettivi di aprile 2020 rispetto ad aprile 2019. La contestazione di maggiori ricavi potrebbe quindi modificare i requisiti per la spettanza al contributo. Si potrebbe verificare la seguente situazione.

Ricavi omessi 2019. Se durante il controllo sono constatati ricavi/corrispettivi non dichiarati che, aggiunti a quelli risultanti dalla dichiarazione, fanno superare i 5 milioni di ricavi per il 2019, l’interessato decade dal beneficio, in quanto non poteva richiederlo e quindi i verificatori procederanno al recupero dell’intero contributo. La rettifica che non porta al superamento dei 5 milioni è invece irrilevante. La rettifica potrebbe far rientrare il contribuente in una fascia superiore rispetto a quella individuata per la fruizione del contributo, e quindi l’interessato avrebbe ottenuto un maggior contributo rispetto a quello previsto.

Ricavi omessi 2020. Se i verificatori riescono a imputare le somme in nero constatate, al mese di aprile 2020 verificheranno il rispetto della proporzione dei 2/3 alla luce dei nuovi ricavi accertati. Infatti, fatturato e corrispettivi di aprile 2020 dovevano essere inferiori ai due terzi di aprile 2019. Se, tale proporzione viene meno, verrà recuperato il contributo.

Eventuali contributi non spettanti si possono regolarizzare restituendo somma e interessi e versando le sanzioni ridotte secondo le regole sul ravvedimento operoso.

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