Adempimenti

Rientro beni in franchigia esteso a tutte le operazioni

Intervento dell’agenzia delle Dogane con la determinazione direttoriale 419205

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di Ettore Sbandi e Benedetto Santacroce

Ancora un'apertura per il rientro dei beni in franchigia dai dazi nelle ipotesi di reso, ora esteso a tutte le operazioni, a prescindere dalle modalità di vendita, mediante piattaforma web o meno, e dalla loro frequenza mensile.

Con queste disposizioni, introdotte con la determinazione direttoriale 419205/20, l’agenzia Dogane-Monopoli interviene ancora sul progetto easy free back, il sistema che ha introdotto un'apposita procedura che definisce e semplifica le formalità da svolgere per le operazioni di reso di merce precedentemente esportata a seguito di transazioni commerciali, in sostituzione della prassi ordinaria che prevede il rilascio dell'autorizzazione alla reintroduzione di volta in volta, previo controllo puntuale delle merci. Si tratta, in buona sostanza, dell'unico progetto che consente alle imprese di superare tempi di attesa e di verifica che, in media, sono incompatibili con la velocità di un business.

Questo sistema di sdoganamento semplificato, introdotto a settembre con la Dd 329619/20 per le vendite realizzate attraverso piattaforme telematizzate e-commerce per operatori che effettuano almeno 100 resi al mese, è stato dapprima liberalizzato con la Dd 386291/20, che ne ha ammesso l'accesso alle imprese che effettuano anche solo 50 operazioni al mese.

Non sono mancate, però, le sollecitazioni pervenute da molti comparti industriali che hanno chiesto aperture maggiori, soprattutto in favore delle Pmi. Seguendone le istanze, dunque, l’Agenzia entra ancora sul tema e con la Dd 419205/20 rimuove il limite delle 50 operazioni e, soprattutto, quello delle modalità di vendita web. Tiene conto, infatti, «dell'interesse di accedere all'agevolazione de qua manifestato dagli operatori nazionali del settore manifatturiero e commerciale che non promuovono le proprie attività per il tramite di piattaforme di marketplace». Perciò, lìAgenzia ravvisa l'opportunità di introdurre un'apposita procedura che, in sostituzione dell'attuale prassi, semplifichi le formalità per le reintroduzioni di merce precedentemente esportata, laddove i soggetti interessati dispongano di procedure di monitoraggio puntuale delle merci reintrodotte.

Dunque, la chance che si presenta ora per le imprese operanti in Italia che effettuano operazioni di re-import di merci precedentemente esportate, anche (ma non solo) derivanti da transazioni di vendita diretta online, senza utilizzo di piattaforme marketplace, possono avanzare istanza per svolgere le suddette attività mediante una procedura semplificata con specifiche formalità dichiarative e conseguenti deroghe applicabili ai controlli ordinari.

In questo senso, l'apertura è di interesse non solo per le operazioni B2C (molte e per bassi valori), ma soprattutto per quelle B2B (poche e quantitativamente massive).

Resta poi il tema dei controlli, che oggi si registra essere la vera questione legata all'easy free back; si auspica infatti l'assoluta priorità al post clearance audit ed alla premialità connessa all'affidabilità degli operatori autorizzati per rendere davvero efficaci le nuove misure.

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