Adempimenti

Rimborsi Iva più veloci per chi sceglie la fattura elettronica tra privati

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di Marco Mobili

Il Governo rilancia sulla fatturazione elettronica per le partite Iva. Come? Potenziando il regime premiale e gli incentivi per chi ricorre all’e-fattura. Sul piatto i tecnici del Mef e di Palazzo Chigi potrebbero mettere già da subito l’erogazione dei rimborsi Iva in tempo reale (o quasi) così come la cancellazione della tracciabilità dei pagamenti per avere due anni in meno sugli accertamenti. Ma dove inserire i nuovi “premi” per chi sceglie le nuove tecnologie? L’idea di fondo maturata negli ultimi giorni è quella di far salire i nuovi incentivi alla fatturazione elettronica sulla cosiddetta manovra correttiva che il Governo si appresta a presentare subito dopo il Def e che, come è emerso nel vertice di ieri a Palazzo Chigi tra il primo ministro Paolo Gentiloni e il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, oltre a ritoccare i conti pubblici come ci chiede Bruxelles punterà anche a un pacchetto sulla crescita, gli investimenti e le semplificazioni fiscali.

Sotto quest’ultima voce si inserisce, dunque, il colpo di acceleratore sulla fatturazione elettronica. Non solo. L’e-fattura si intreccia anche con la lotta all’evasione Iva su cui poggiano almeno un terzo delle maggiori entrate strutturali che il Governo intende recuperare per rientrare sulla strada del pareggio di bilancio. E in questo senso si affianca all’ampliamento alle società partecipate dello split payment, ossia del meccanismo che prevede il versamento diretto all’Erario e non più ai fornitori dell’Iva da parte delle pubbliche amministrazioni.

Sono già 8mila le imprese che utilizzano la fatturazione elettronica nelle operazioni B2B (business to business) per oltre qualche milione di documenti transitati attraverso lo Sdi (Sistema di interscambio). L’obiettivo è dunque quello di far crescere in misura esponenziale questo dato di adesioni. Oggi il sistema della fatturazione elettronica per Bruxelles non può essere obbligatorio ma solo facoltativo. L’Italia con l’attuazione della delega fiscale ha previsto che l’opzione dovesse essere esercitata entro il 1° gennaio scorso, termine poi differito a dopodomani 31 marzo.

Passare all’e-fattura per le imprese già ora vuol dire addio allo spesometro obbligatorio introdotto con il decreto collegato alla manovra di bilancio. Però il premio più atteso e richiesto a più riprese dalle imprese anche nel corso dei tavoli tecnici degli ultimi mesi è la possibilità di vedersi liquidare in tempo reale, o quasi, i rimborsi Iva. Non impossibile da realizzare. In cambio l’amministrazione finanziaria chiede però l’invio di tutte le fatture emesse e ricevute. In questo modo si creerebbe una vera e propria filiera di imprese che utilizzano la fatturazione elettronica da quella più grande fino all’ultimo dei suoi fornitori. Dal canto suo il Fisco disporrebbe di dati fiscali in tempo reale con cui poter contrastare efficacemente e soprattutto tempestivamente possibili frodi. L’altro incentivo allo studio, e su cui il Governo potrebbe accogliere le richieste delle imprese e degli operatori, è la cancellazione della tracciabilità dei pagamenti oltre i 30 euro e la comunicazione in dichiarazione redditi per ottenere da parte delle imprese la riduzione di due anni dei termini per gli accertamenti.

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