Professione

Riordino incentivi in linea con la delega fiscale

In una memoria delle Entrate sul Ddl di riforma fiscale, ora all’esame della commissione Finanze della Camera: è necessario un coordinamento tra le due riforme

di Giovanni Parente

Riordino degli incentivi alle imprese da coordinare con la delega fiscale. Tra i criteri direttivi indicati al Governo nel Ddl di riforma fiscale, ora all’esame della commissione Finanze della Camera, compare infatti «la razionalizzazione degli incentivi fiscali alle imprese e dei meccanismi di determinazione e fruizione degli stessi, alla luce della programmata revisione del sistema di imposizione in materia di reddito d’impresa, anche in coerenza con quanto previsto dalla direttiva Ue 2022/2523 del Consiglio del 14 dicembre 2022, che mira a garantire un livello di imposizione fiscale minimo globale per i gruppi multinazionali di imprese e i gruppi nazionali su larga scala nell’Unione europea».

È quanto indicato dall’agenzia delle Entrate in una memoria alla commissione Industria-Agricoltura del Senato, che sta esaminando il Ddl di riordino degli incentivi alle imprese.

Nell’esame del provvedimento, la memoria ricorda che l’articolo 6 ribadisce la necessità di rispettare la normativa europea in materia di aiuti di Stato. «In questo senso - si sottolinea - è opportuno indicare, nelle norme agevolative, il regime applicabile e l’amministrazione centrale responsabile degli adempimenti derivanti dal diritto unionale».

L’adozione di un regime «su concessione» avrebbe il vantaggio - secondo le Entrate - di limitare le criticità, in quanto l’iscrizione dell’aiuto stesso avverrebbe prima della fruizione e non dopo (come accade ora, con le conseguenti criticità sul monitoraggio dei cumuli) e ciascuna autorità procederebbe all’iscrizione dei soli aiuti dalla stessa concessi, dopo la relativa autorizzazione e la verifica della capienza, evitando il problema del recupero dell’eccedenza dell’aiuto rispetto al limite massimo previsto.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©