Imposte

Sanatoria ricerca e sviluppo, modello e provvedimento in consultazione: fino a tre rate per pagare

Le Entrate pubblicano la bozza della domanda da presentare entro il 30 settembre 2022. Per il riversamento spontaneo senza sanzioni e interessi si può versare in più tranche fino al 16 dicembre 2024

di Valeria Uva

Pagamento in una sola rata entro il 16 dicembre 2022, o in tre rate annuali da versare rispettivamente entro il 16 dicembre 2022, 16 dicembre 2023 e 16 dicembre 2024, senza compensazione. A scandire l’agenda del riversamento spontaneo del credito di imposta per ricerca e sviluppo fruito indebitamente è la bozza del provvedimento delle Entrate che approva il modello e le istruzioni per la restituzione e indica la procedura, posta in consultazione pubblica dal 13 fino al 25 maggio (i contributi possono essere inviati all’indirizzo div.contr.coordinamentoeprogrammazione@agenziaentrate.it ).

Il provvedimento dà attuazione all’articolo 5 del Dl 146/2021 (decreto collegato alla manovra 2022) che ha previsto una restituzione del credito di imposta ricerca e sviluppo fruito dal 2015 al 2019 per attività in tutto o in parte non qualificabili come attività di ricerca e sviluppo ammissibili «nell’accezione rilevante ai fini del credito d’imposta». Sanabili anche errori di calcolo o di individuazione delle spese ammissibili, nonché violazioni ai principi di pertinenza e congruità. Esclusa, ovviamente, qualsiasi condotta fraudolenta. Il riversamento spontaneo evita sanzioni e interessi.

Come pagare

La bozza di provvedimento stabilisce appunto i tempi di pagamento, sia in una unica soluzione che rateale. La rateazione non è ammessa nel caso in cui l’importo del credito di imposta da riversare sia stato accertato con atto di recupero o atto impositivo, notificato alla data del 22 ottobre 2021 (entrata in vgore del decreto) e non ancora diventato definitivo a quella stessa , oppure se constatato con processo verbale, consegnato sempre prima del 22 ottobre scorso.

Una volta pubblicata la versione definitiva del provvedimento, c’è tempo fino al 30 settembre 2022 per presentare la domanda in via telematica.

Come spiega l’Agenzia nella bozza «la procedura si perfeziona con il versamento integrale dell’importo del credito indebitamente utilizzato» Se si opta per la rateizzazione il perfezionamento avviene soltanto con ilpagamento dell’ultima rata e si decade se si salta una delle scadenze, con l’ iscrizione a ruolo dei residui importi dovuti e l’applicazione di sanzioni e interessi.

I contributi

La consultazione è aperta fino al 25 maggio a tutti gli operatori interessati e le Entrate comunicano di voler tenere «conto dei contributi per la stesura del provvedimento definitivo, con l’obiettivo di condividere con tutti i soggetti interessati le scelte sottese all’emanazione di un documento che interessa un comparto strategico per il sistema economico del Paese».

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