Imposte

Sarà ritirata la norma sulle plusvalenze nel calcio

L’emendamento al Milleproroghe depositato dal Governo nelle commissioni Bilancio e Affari costituzionali del Senato sarà ritirato alla ripresa dei lavori

di Marzio Bartoloni e Marco Mobili

Nessuna pronuncia di inammissibilità sul giro di vite del Mef alle false plusvalenze nel calcio. L'emendamento al Milleproroghe depositato dal Governo nelle commissioni Bilancio e Affari costituzionali del Senato sarà ritirato alla ripresa dei lavori martedì prossimo con la certezza, secondo fonti della maggioranza, che la norma sarà ripresentata nel primo provvedimento utile. A sollevare i dubbi sull'ammissibilità della misura soprattutto il Pd e il Movimento cinque stelle. Con il Pd soprattutto attivo anche sul fronte dei sub emendamenti pronto a smontare il doppio giro di vite che il ministero dell’Economia vorrebbe applicare al regime fiscale delle plusvalenze fittizie delle società sportive.

Come anticipato sul Sole 24 Ore, infatti, il Governo prevede anche per le società sportive professionistiche la possibilità di dilazionare in cinque anni le plusvalenze prodotte da beni mantenuti in proprietà per almeno tre anni (non più uno come oggi), a patto poi che siano accompagnate da un effettivo trasferimento di denaro. La partita, comunque, è solo rimandata.

Per restare in campo sportivo il patron della Lazio e vice presidente della commissione Bilancio del Senato, Claudio Lotito (Fi), torna alla carica contro la pirateria digitale e in particolare quella sugli eventi sportivi. Con un sub emendamento al correttivo del Governo su Sport e Salute, Forza Italia chiede l'intervento immediato, in 30 minuti dalla comunicazione, per bloccare l'accesso degli indirizzi IP e dei nomi a dominio dei siti che rilanciano eventi sportivi piratati.

Nel pacchetto di correttivi depositati al Senato Forza Italia chiede anche di ritoccare la norma sulla tregua fiscale e la possibilità ai comuni di deliberare sull'adesione o meno alle sanatorie proposte dal Governo con la legge di Bilancio. Con un sub emendamento si chiede al Governo di riaprire le porte della sanatorie anche ai decaduti del saldo e stralcio previsto dall'allora Governo Giallo Verde che consentiva a prezzi scontati di cancellare le cartelle ai contribuenti in difficoltà economica con un Isee fino a 20mila euro. Proposta, questa, che dovrà però fare i conti con i saldi di finanza pubblica e risorse che per il Milleproroghe al momento non sono previste e dunque con poche chance di successo.

Sul treno del Milleproroghe dovrebbe salire anche un nutrito pacchetto di misure sanitarie. Innanzitutto sulla vicenda del «payback», la richiesta cioè di 2,2 miliardi alle aziende che producono dispositivi medici: sarà innanzitutto assorbito come emendamento del Governo il decreto che proroga al 30 aprile i pagamenti prima previsti a fine dicembre scorso. Ma potrebbe entrare come sub emendamento anche la possibilità di pagare i 2,2 miliardi a rate dal 30 aprile in poi in base a modalità che saranno definite da un decreto del ministero della Salute di concerto con il Mef. Tra le altre misure in arrivo c’è quella annunciata dal ministro della Salute Orazio Schillaci che punta a utilizzare nel 2023 i fondi non spesi per il recupero delle liste d'attesa stanziati nella manovra del 2022 che portò in dote 500 milioni. Al momento, dopo un anno di disponibilità, le Regioni avrebbero speso meno della metà dei 500 milioni. Saranno poi prorogate anche per quest’anno le norme “emergenziali” varate durante il Covid per le assunzioni con contratti a tempo determinato negli ospedali usando anche i giovani medici specializzandi. Infine dovrebbe entrare anche un fondo di 20 milioni (10 milioni per due anni) per finanziare le misure del nuovo Piano oncologico appena varato dalla Stato-Regioni.

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