Adempimenti

Bollo auto per noleggio rinviato da luglio a ottobre

Sono ancora da risolvere i problemi di divisione del gettito tra Regioni, causati dal Dl fiscale

di Maurizio Caprino

Il Dl Agosto disinnesca le sanzioni scattate in teoria da questo mese sul bollo auto per i veicoli in noleggio a lungo termine. Il testo della norma entrato in Consiglio dei ministri (approvato «salvo intese tecniche» e atteso a giorni sulla Gazzetta Ufficiale) estende al 31 ottobre il rinvio originariamente previsto per il 31 luglio sui pagamenti che coprono i periodi fino al 30 giugno. Lo slittamento è stato esteso a tutti i veicoli per i quali il periodo d’imposta annuale termina il 30 settembre.

In altre parole, se inizio anno il decreto milleproroghe (Dl 162/19) aveva spostato il pagamento al 31 luglio, ora il rinvio è al 31 ottobre. E, in entrambi i casi, riguarda tutti i pagamenti 2020 dovuti entro queste scadenze.

Ora si spera che di qui a ottobre venga risolto il problema che ha reso necessarie entrambe le proroghe: il cambio di destinazione del gettito del bollo sui veicoli in noleggio a lungo termine, che prima seguiva le regole generali (quindi veniva incassato dalla Regione in cui ha sede il proprietario, cioè il noleggiatore), mentre l’ultimo decreto fiscale (Dl 124/19) stabilisce che il gettito vada alla Regione in cui risiede l’utilizzatore (inteso come il soggetto che sottoscrive il contratto di noleggio, quindi l’impresa che acquisisce i veicoli per i propri dipendenti, nel caso più diffuso, quello delle flotte aziendali). Parallelamente, è stato introdotto il principio secondo cui del pagamento risponde l’utilizzatore, salvo quando il noleggiatore effettua pagamenti cumulativi.

Questi ultimi sono gli unici compatibili con la filosofia del noleggio, che comporta l’offerta di un servizio di gestione completa del veicolo, per il quale il cliente paga un costo compreso nel canone. Ma occorre organizzare in modo diverso dall’attuale i dati attualmente presenti negli archivi pubblici. L’Aniasa (l’associazione degli operatori) aveva proposto di pagare su un unico conto su cui ogni Regione dovrebbe attingere quanto le spetta. Ammesso che si riesca a calcolarlo.

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