Controlli e liti

Semplificazioni, avvisi di accertamento con obbligo di contraddittorio

di Marco Mobili e Giovanni Parente

Sarà nullo l’avviso di accertamento se l’agenzia delle Entrate non avrà priva formalizzato l’invito al contraddittorio. Nell’ultima tornata di voti in commissione Finanze della Camera (il testo sarà da lunedì 15 aprile all’esame dell’Aula) sulla proposta di legge sulle semplificazioni fiscali, presentata dal presidente Carla Ruocco (M5S), che è anche relatrice, e dal vicepresidente Alberto Gusmeroli (Lega), è arrivato il via libera all’invito al contraddittorio tra il contribuente e gli uffici del Fisco come fase obbligatoria per i procedimenti di controllo fiscale, prima di emettere gli atti di accertamento (purché non siano preceduti dal rilascio di copia del processo verbale di chiusura delle operazioni). Restano esclusi dall’obbligo gli avvisi di accertamento parziale. Anche se il Governo e l’agenzia delle Entrate hanno accompagnato la riformulazione dell’emendamento fortemente voluto dalla relatrice Ruocco, dall’impegno di definire in una circolare da inviare agli uffici saranno comunque tenuti all’obbligo dell’invito al contraddittorio.

Con il via libera della Commissione passa comunque il principio che l’avviso di accertamento sarà nullo se non viene preceduto all’invito al confronto con il contribuente. L’Agenzia può derogare a questo obbligo solo nelle ipotesi di fondato pericolo per la riscossione e può procedere direttamente alla notifica dell’avviso di accertamento non preceduto dall’invito.

Delega unica agli intermediari

In arrivo la delega unica per tutte le dichiarazioni e le comunicazioni che cittadini e imprese affidano a intermediari abilitati o a centri di assistenza per l’invio all’amministrazione finanziaria. La nuova delega cumulativa potrà essere inserita nell’incarico professionale conferito all’intermediario dal contribuente o sostituto d’imposta. Non solo. Dovranno essere indicate le dichiarazioni e le comunicazioni per le quali il soggetto si impegna a trasmettere in via telematica all’agenzia delle Entrate i dati contenuti. L’impegno all’invio cumulativo dovrà essere indicato al momento di conferire l’incarico al professionista e comunque fino al 31 dicembre del terzo anno successivo a quello in cui è stato rilasciato. È sempre ammessa la revoca espressa da parte del contribuente o del sostituto d’imposta.

Solo i canoni incassati

Novità anche sul fronte delle locazioni. Per i contratti di affitto stipulati dal 1° gennaio 2020, i canoni percepiti dal locatore dovranno essere dichiarati al Fisco solo se incassati fino all’intimazione dello sfratto o all’ingiunzione di pagamento. E dunque non più dalla convalida dello sfratto in via giurisdizionale per evitare la tassazione sugli affitti non riscossi a causa della morosità degli inquilini. Con un correttivo del Pd viene anche confermato il credito d’imposta per quanto versato sugli affitti non percepiti per i contratti stipulati prima del 2020.

I tributi locali

Per contrastare l’evasione fiscale di tributi locali arriva un nuovo incrocio di dati: i sindaci competenti al rilascio di licenze, autorizzazioni, concessioni e relativi rinnovi, alla ricezione di Scia, uniche o condizionate, per attività commerciali o produttive possono vincolare il via libera, il rinnovo e la permanenza in esercizio alla verifica preventiva della regolarità del pagamento dei tributi locali da parte dei soggetti richiedenti. La possibilità di verificare la regolarità fiscale e contributiva di cui vuole operare sul territorio dovrà essere prevista in via regolamentare dall’ente locale.

Aiuti ai piccoli negozi

Per sostenere il ritorno dei negozi e delle botteghe di “prossimità”, Gusmeroli (Lega) ripropone il modello adotta nel suo comune di Arona (Novara), prevedendo aiuti mirati a chi riapre negozi chiusi da almeno sei mesi in Comuni sotto i 20 mila abitanti. In sostanza, artigiani e commercianti potranno vedersi rimborsare i tributi comunali per quattro anni. Esclusi dal bonus compro oro, punti scommesse e sexy shop.

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