Controlli e liti

Sentenza favorevole con rimborso entro 90 giorni

immagine non disponibile

di Antonio Iorio

Con la sentenza favorevole al contribuente anche se non definitiva, il rimborso delle somme spettanti deve avvenire entro 90 giorni dalla notifica della decisione all’agenzia delle Entrate e in presenza anche della condanna alle spese di lite a favore del contribuente l’esecuzione della sentenza deve avvenire nel suo complesso da parte dell’Ufficio .

È quanto ha precisato l ’agenzia delle Entrate nello speciale L’esperto risponde ( c licca qui per consultare la risposta ). Con la revisione della disciplina del contenzioso tributario sono state estese alle sentenze tributarie favorevoli al contribuente, le regole vigenti nel rito civile e amministrativo in tema di esecutività immediata, al fine di equilibrare il trattamento delle parti in causa.

Gli Uffici devono così adempiere alla restituzione di quanto dovuto a prescindere dal passaggio in giudicato della decisione. È il caso quindi di:

somme versate in misura superiore dal contribuente rispetto alla decisione del giudice (si pensi al pagamento di 1/3 delle maggiori imposte a titolo provvisorio con successivo annullamento dell’atto impugnato da parte della commissione tributaria);

somme liquidate nella decisione a seguito di richieste di rimborso del contribuente;

spese di lite poste a carico della parte pubblica.

Questa disposizione ha avuto in realtà una scarsa applicazione si a perché una norma transitoria, l’aveva subordinata ad un decreto del Mef (emanato solo a marzo 2017), sia perché senza istanza di parte l’Agenzia non procede al rimborso. Per tali ragioni è stato chiesto di illustrare in concreto la procedura che il contribuente deve seguire a norma degli articoli 68 e 69 del Dlgs 546/1992. L’Agenzia ha chiarito che si configurano procedimenti diversi a seconda della tipologia della controversia instaurata.

In ipotesi di sentenza favorevole al contribuente relativa a un atto soggetto a riscossione, il tributo corrisposto in eccedenza rispetto a quanto statuito dalla sentenza della commissione tributaria, con i relativi interessi previsti dalle leggi fiscali, deve essere rimborsato d’ufficio entro novanta giorni dalla notificazione della sentenza. Se vi è anche condanna alle spese di lite a favore del contribuente l’esecuzione della sentenza deve avvenire nel suo complesso entro il predetto termine.

Stessa procedura deve essere osservata ove vi sia soltanto condanna a queste ultime spese (è il caso in cui il contribuente, ad esempio, non ha versato nulla a tiolo provvisorio per aver ottenuto la sospensiva). Nel caso invece di sentenza di condanna dell’Ufficio al rimborso di versamenti effettuati spontaneamente dal contribuente o al pagamento delle spese di lite, se le somme in questione superano i 10mila euro, (diverse dalle spese di lite) il giudice può chiedere la prestazione di idonea garanzia. Anche per questa ipotesi l’esecuzione della sentenza deve avvenire entro novanta giorni dalla notifica all’ufficio e, qualora sia dovuta la garanzia, il termine decorre dalla presentazione di quest’ultima. Per ottenere questi rimborsi, che ben difficilmente gli uffici effettueranno di iniziativa in pendenza di sentenza non definitiva, è sempre obbligatoria la notifica della sentenza. Tale circostanza fa scattare, automaticamente, il termine breve di impugnazione di 60 giorni in luogo di quello ordinario di 6 mesi. Pertanto nei casi in cui l’Ufficio intenderà proseguire nel contenzioso, la scadenza del rimborso delle somme (entro 90 giorni) avverrà successivamente alla notifica dell’appello ovvero del ricorso per cassazione. Ma se c’è inerzia dell’ufficio il contribuente non deve rinunciare a quanto spettante in presenza dell’impugnazione. In queste ipotesi il contribuente deve richiedere l’ottemperanza alla commissione tributaria provinciale ovvero, se il giudizio è pendente nei gradi successivi, alla commissione tributaria regionale.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©