La disciplina delle locazioni non abitative è caratterizzata da forte rigidità, non risponde più alle esigenze dell'attuale realtà economica e sociale e guarda al conduttore come fosse un contraente sempre debole. Ciò ha fatto sì che nella prassi si sia iniziato a ricorrere a una vasta tipologia di modelli contrattuali flessibili, rimessi all'autonomia dei contraenti. Si sono quindi diffusi i contratti di service e di coworking, caratterizzati dal fatto che la fruizione del servizio (connessione internet, segreteria, reception, sorveglianza, pulizia, etc) assume un ruolo prevalente rispetto all'utilizzo dell'immobile.
In definitiva, il fattore comune di questi modelli contrattuali è quello di rendere più duttile la realtà immobiliare non abitativa e più rispondente agli interessi dei soggetti coinvolti.
Il contratto di locazione commerciale
La locazione di immobili a uso diverso dall'abitativo è regolamentata dalla legge 392/1978, che prevede, tra l'altro, una durata prestabilita e inderogabile (non inferiore a 6 anni per gli immobili adibiti ad attività industriali, commerciali, artigianali, turistiche o professionali o a 9 se adibiti ad attività alberghiere ex articolo 27); una limitazione nell'aggiornamento del canone, determinato dalla legge con frequenza annuale nel limite massimo del 75% della variazione dell'indice dei prezzi...