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Settore alberghiero, la rivalutazione gratuita dei beni non va indicata nel modello Redditi

Va indicato nella dichiarazione solo l’eventuale affrancamento del saldo attivo di rivalutazione che trova collazione nella sezione XXV del quadro RQ

di Gianluca Dan

La domanda

Una società di persone in contabilità semplificata, operante nel settore alberghiero, ha proceduto nel 2021 alla rivalutazione gratuita dei beni di impresa. In quale quadro e rigo del modello Redditi SP 2022 deve riportare gli importi derivati dalla rivalutazione?
G. S. - Messina

L’articolo 6 - bis del Dl 23/2020 ha previsto, al fine di sostenere i settori alberghiero e termale per i soggetti indicati nell’articolo 73, comma 1, lettere a) e b) del Testo unico delle imposte sui redditi, Dpr 917/1986, operanti nei settori alberghiero e termale, che non adottano i principi contabili internazionali nella redazione del bilancio, la possibilità, anche in deroga all’articolo 2426 del Codice civile e ad ogni altra disposizione di legge vigente in materia, di rivalutare i beni di impresa e le partecipazioni di cui alla sezione II del capo I della legge 21 novembre 2000, n. 342, ad esclusione degli immobili alla cui produzione o al cui scambio è diretta l’attività di impresa, risultanti dal bilancio dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2019. La rivalutazione deve essere eseguita in uno o in entrambi i bilanci o rendiconti relativi ai due esercizi successivi a quello in corso al 31 dicembre 2019, deve riguardare tutti i beni appartenenti alla stessa categoria omogenea e deve essere annotata nel relativo inventario e nella nota integrativa. Sui maggiori valori dei beni e delle partecipazioni iscritti in bilancio non è dovuta alcuna imposta sostitutiva o altra imposta. Il maggior valore attribuito ai beni e alle partecipazioni si considera riconosciuto, ai fini delle imposte sui redditi e dell’imposta regionale sulle attività produttive (Irap), a decorrere dall’esercizio nel cui bilancio la rivalutazione è eseguita. Dal punto di vista formale, si evidenzia che la disposizione in esame fa riferimento ai soggetti indicati nell’articolo 73, comma 1, lettere a) e b), del Testo unico delle imposte sui redditi, Dpr 917/1986, tra i quali non figurano i soggetti che, come l’istante, sono costituiti nella forma giuridica di società di persone. Tuttavia, il comma 7 del medesimo articolo 6-bis stabilisce, tra l’altro, che «Si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni degli articoli 11, 13, 14 e 15 della legge 21 novembre 2000, n. 342 [...]». In proposito, l’articolo 15 della legge 342 del 2000 espressamente prevede che «Le disposizioni degli articoli da 10 a 14 si applicano, per i beni relativi alle attività commerciali esercitate, anche alle imprese individuali, alle società in nome collettivo, in accomandita semplice ed equiparate e agli enti pubblici e privati di cui all’articolo 87, comma 1, lettera c), del testo unico delle imposte sui redditi [...]» (si veda la risposta ad interpello dell'agenzia delle Entrate 23 marzo 2021, n. 200). Nel modello Redditi non è stato previsto alcun quadro dove indicare la rivalutazione gratuita, salvo per l'eventuale affrancamento del saldo attivo di rivalutazione che trova collazione nella Sezione XXV del quadro RQ. La società dovrà pertanto predisporre un prospetto - da presentare, a richiesta, all’amministrazione finanziaria - dal quale risultino i prezzi di costo e la rivalutazione compiuta.

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