L'esperto rispondeContabilità

Sì all’uso della riserva di utili per coprire le perdite delle annualità pregresse

Quali riserve utilizzare per coprire le perdite della società accumulate negli anni

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di Paolo Meneghetti

La domanda


Una società a responsabilità limitata riporta in bilancio perdite di esercizio relativi ai periodi dal 2008 al 2015. Il suo patrimonio netto, sufficiente alla copertura di tutte le perdite dei vari esercizi, è costituito dalle seguenti poste: riserve di utili; conferimento soci; riserva da rivalutazione non affrancata; riserve straordinarie per ammortamenti anticipati; versamento soci in conto futuro aumento del capitale sociale. Si chiede, volendo procedere alla copertura integrale delle perdite relative agli esercizi in argomento, quali poste del patrimonio netto possono essere utilizzate, tra quelle in elenco?
G. R. – Lecce


Le riserve, insieme agli utili non distribuiti ed al capitale sociale, compongono lo Stato patrimoniale di un'azienda.
L'articolo 2424 del codice civile elenca alcune riserve “tipiche”, lasciando al redattore di bilancio la possibilità di indicare nella voce “altre riserve” eventuali riserve che hanno diversa origine o destinazione, fornendo nella nota integrativa dettagli ed indicazione anche del loro possibile utilizzo. La prima cosa da fare, quindi, è distinguere le varie tipologie di riserve in relazione alla loro origine e cioè riserve originate “da utili” e quelle originate “da capitale”. Nell'elencazione fornita dal lettore, si potrebbero includere tra le riserve di utili quelle denominate appunto “riserve di utili”, ma anche le riserve originate da accantonamenti di utili per ammortamenti anticipati e la riserva da rivalutazione non affrancata. Le altre riserve, denominate conferimento soci, versamento soci in conto futuro aumento di capitale, sarebbero, invece, riserve di capitale. Chi scrive, rileva che non risulta tra le voci elencate dal lettore la riserva legale; si ritiene che la stessa non sia stata elencata per dimenticanza, trattandosi della riserva la cui costituzione è resa obbligatoria da disposizioni del Codice civile e prioritaria rispetto alle altre riserve ed il cui utilizzo a copertura delle perdite è postergato rispetto all’utilizzo delle riserve disponibili. In relazione a queste ultime, si ritiene che possano sicuramente essere utilizzate a copertura di perdite quelle di utili tra le quali occorre porre particolare attenzione a quelle generate da rivalutazioni non affrancate. In questo caso, la normativa speciale potrebbe disciplinare, in ipotesi di utilizzo, la loro tassazione (si ricorda, al riguardo, la risposta n. 316 del 24 luglio 2019 dell'agenzia delle Entrate e la risoluzione 32/E del primo marzo 2005).
Per ciò che concerne le riserve di capitale originate da conferimenti dei soci o da versamenti in conto futuro aumento di capitale, sembra pacifica la possibilità di un loro utilizzo a copertura delle perdite, soprattutto se tali perdite possono incidere la consistenza del capitale sociale. Si ricorda, in ultimo, che le riserve indisponibili e, in quanto tali, non utilizzabili a copertura delle perdite, sono riserve costituite per legge a fronte di prestabilite operazioni (si pensi al caso delle riserve per azioni proprie in portafoglio).

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