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Società benefit, tax credit fino al 30 giugno 2021 dopo l’ok al Milleproroghe

L’articolo 12, comma 1-bis, introdotto in Parlamento estende di altri sei mesi l’agevolazione per costi di costituzione o trasformazione

Prorogato al 30 giugno 2021 il credito d’imposta per la nascita di società benefit (articolo 38-ter del Dl 34/2020). È quanto prevede l’articolo 12, comma 1-bis, del Dl 183/2020 introdotto con la legge di conversione 21/2021 pubblicata sulla «Gazzetta Ufficiale» del 1° marzo. Si tratta una proposta emendativa inserita alla Camera che consente di poter usufruire del credito di imposta previsto dal decreto Rilancio anziché fino al 31 dicembre 2020 sino a giugno di quest’anno.

È opportuno ricordare che si tratta di un importante incentivo – introdotto nella fase emergenziale – che consente di abbattere le spese di costituzione o di trasformazione in società benefit. La misura agevolativa, infatti, rafforzando il sistema di tali enti nel territorio nazionale, riconosce a chi intende costituire una società benefit o a un’impresa che voglia adottare tale qualifica un credito di imposta in grado di coprire il 50% delle spese effettuate per tali operazioni, a fronte di uno stanziamento di risorse pari a 7 milioni di euro. In questo modo, con la proroga consente a chi intende avvalersi di un veicolo profit come quello delle società benefit, di fruire del credito in relazione ai costi sostenuti fino al 30 giugno 2021, con un utilizzo in compensazione dell’agevolazione a decorrere dal 2021 per il solo anno di riferimento. Viene inoltre specificata la disciplina contabile delle risorse stanziate per il credito di imposta (articolo 12, comma 1-bis, del decreto Milleproroghe).

Invariate, invece, le accortezze a cui dovranno prestazione attenzione i soggetti che intendono beneficiare dell’incentivo in esame. Questo infatti potrà essere riconosciuto nel rispetto delle condizioni e dei limiti previsti dalla normativa europea in tema di aiuti «de minimis».

Per quanto riguarda le modalità e i criteri di attuazione si resta ancora in attesa dell’apposito decreto ministeriale che – a rigore – doveva essere emanato nei successivi 90 giorni dalla conversione in legge del decreto Rilancio. A ben vedere si tratta di una modifica che consente – tenuto conto anche del perdurare della situazione pandemica – di dilatare la finestra temporale per la fruizione di tale agevolazione. In questo modo, infatti, si garantisce ad una platea più ampia di soggetti profit, con maggiore sensibilità sociale, di investire nello svolgimento o nel finanziamento delle attività svolte dalla società benefit.

Tale categoria di enti, infatti, rappresenta una realtà imprenditoriale che coniuga l’interesse prettamente economico (distribuzione di utili) a quello di perseguimento di una o più finalità di beneficio comune nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni ed attività culturali.