Il CommentoContabilità

Sostenibilità, prove di convergenza tra Efrag e Ifrs

di Elbano de Nuccio

Il 10 novembre, con l’adozione da parte del Parlamento europeo della Corporate sustainability reporting directive (Csrd), siamo entrati nell'ultimo miglio di un percorso evolutivo verso la creazione di un nuovo sistema economico di sustainability disclosure con effetti che travalicano, di fatto, l'ambito europeo.

Tale percorso ha richiesto momenti di confronto politico e di approfondimento scientifico, avviati già subito dopo l'entrata in vigore della «Non financial reporting directive» del 2014, rispetto ai quali non sono mancati attriti e incertezze, dubbi e dilazioni; ecco perché la votazione finale sulla Csrd da parte del Consiglio europeo, attesa per il 28 novembre, rappresenterà per molti, presumibilmente, tanto un punto di partenza quanto un atto “liberatorio”.

A complemento del quadro attuale, il Sustainability reporting board (Srb) dell'European financial reporting advisory group (Efrag) – cui la Csrd demanda la predisposizione dei relativi standard di rendicontazione – ha approvato martedì scorso gli European sustainability reporting standards (Esrs) Set 1, risultato finale di un processo di sostanziale revisione degli exposure draft degli Esrs pubblicati nell'aprile 2022.

Gli Esrs Set 1 saranno ora sottoposti alla valutazione della Commissione europea, nell'ottica di pervenire, secondo la tempistica prevista dalla Csrd, all'adozione ufficiale degli standard entro il primo semestre del 2023.

In varie occasioni, non ultima il convegno nazionale dei commercialisti «Il valore della sostenibilità» svoltosi a Bologna in ottobre, avevo sottolineato come, sul piano internazionale, nello scenario degli obiettivi politici, economici e sociali generalmente condivisi nei Sustainable development goals, l'efficacia complessiva dei comportamenti di disclosure richieda, tanto per le undertakings quanto per gli users, l'allineamento tra i principi applicati nelle diverse giurisdizioni, affinché il sistema accresca la propria capacità di orientare le scelte di risparmiatori, investitori e consumatori verso target coerenti con gli Sdgs. Tale esigenza, sottolineata peraltro da primari operatori proprio in questi giorni al congresso mondiale dei professionisti economico-contabili di Mumbai, implica la combinazione di due diverse visioni e la convergenza tra gli Ifrs Sustainability disclosure standards (Sds) e gli Efrag Esrs.

In questa prospettiva, mi sembra che l'Efrag Srb non potesse agire in modo più consono nello sviluppo degli Esrs, rispetto ai quali, nell'ultima versione pubblicata sul sito degli Efrag relativa al meeting del 15 novembre, le modifiche sembrano procedere proprio nella direzione di combinare una serie di valutazioni differenziali, sul duplice piano politico-istituzionale e tecnico-scientifico.