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Sport bonus sulle erogazioni per gli impianti, finestra aperta fino al 30 giugno

Il termine per la comunicazione entro fine mese vale solo per le imprese. Sarà poi possibile una seconda tranche di domande a partire dal 15 ottobre

Il termine del 30 giugno per l’accesso allo sport bonus 2022 vale solo per le imprese. La misura - istituita con la legge di Bilancio 2019 e confermata anche per quest’anno dalla legge di Bilancio 2022 - riconosce un credito d’imposta per le erogazioni liberali effettuate per interventi di manutenzione e restauro di impianti sportivi pubblici e per la realizzazione di nuove strutture sportive pubbliche (articolo 1, commi 621-627, della legge 145/2018 e Dpcm 30 aprile 2019).

Un’agevolazione di rilievo che richiama, per certi versi, il social bonus previsto dalla riforma del Terzo settore, di cui è in corso la pubblicazione in «Gazzetta Ufficiale» del decreto attuativo. Vale a dire quello che attribuisce, nella stessa misura del 65% dello sport bonus, un tax credit per le liberalità destinate a enti del Terzo settore che presentano progetti per il recupero di immobili pubblici inutilizzati e beni confiscati alla criminalità organizzata e utilizzati esclusivamente per lo svolgimento delle attività di interesse generale con modalità non commerciali (articolo 81 del Dlgs 117/2017).

I beneficiari

Tuttavia, a differenza di quanto previsto nel Terzo settore, l’agevolazione in tema sport spetta, per il 2022, esclusivamente ai titolari di reddito d’impresa (articolo 1, comma 190, della legge 234/2021). Una limitazione, questa, del novero dei beneficiari che si denota anche rispetto alla versione originaria dello stesso sport bonus, come previsto dal legislatore del 2019. Ciò in quanto, rispetto all’attuale formulazione, si riconosceva l’accesso al beneficio anche alle persone fisiche e agli enti non commerciali – nel limite del 20% del reddito imponibile – oltreché ai titolari di reddito d’impresa nel limite del 10% dei ricavi annui (articolo 1, comma 622, della legge 145/2018).

Attenzione, tuttavia, perché il credito d’imposta non viene perimetrato alle erogazioni destinate agli enti sportivi ma con riguardo a quelle effettuate nei confronti dei proprietari degli impianti sportivi e dei soggetti che detengono gli impianti in concessione o in altro tipo di affidamento.

La richiesta


A livello operativo, per usufruire della misura, occorrerà presentare una domanda secondo le modalità e le tempistiche fissate dal dipartimento dello Sport. Due sono le finestre temporali da osservare ai fini dell’accredito. La prima, che si è aperta lo scorso 30 maggio, termina il 30 giugno 2022. Sarà poi possibile una seconda tranche di domande a partire dal prossimo 15 ottobre. Dall’apertura della finestra i soggetti interessati avranno 30 giorni di tempo per presentare la propria domanda.

L’elenco degli ammessi

Al termine delle procedure di accredito, il dipartimento provvederà a pubblicare entro il 15 luglio prossimo un elenco delle imprese ammesse al beneficio. Da questa data ed entro i 10 giorni successivi, gli enti accreditati potranno effettuare le erogazioni liberali agevolabili. Tali erogazioni dovranno essere effettuate esclusivamente tramite sistemi di pagamento tracciabili (ad esempio, bonifico bancario, bollettino postale, carte di debito, credito eccetera).

Spetterà poi ai soggetti destinatari delle liberalità (ad esempio, comuni, enti non profit eccetera), comunicare entro e non oltre il 5 agosto la ricezione dell’erogazione liberale allegando la ricevuta bancaria del bonifico o altra documentazione atta a dimostrare l’avvenuto pagamento.

Una volta certificate le erogazioni effettuate, il dipartimento per lo Sport provvederà a pubblicare sul proprio sito istituzionale l’elenco dei beneficiari del credito d’imposta del quale sarà data pronta comunicazione anche all’agenzia delle Entrate.