Imposte

Start up innovative, decreto in «Gazzetta»: bonus del 50% per tutti gli investimenti 2020

Il Mise che regola la detrazione avrà effetto retroattivo

di Giuseppe Latour

Presentazione online delle istanze. Possibilità di portare in avanti le eccedenze di detrazione, fino a un massimo di tre anni. E, soprattutto, attivazione di un meccanismo che consente di salvare gli investimenti già effettuati per tutto il 2020, seppure con qualche possibile difficoltà: ci sarà a disposizione, tra marzo e aprile, una finestra speciale per fare domanda. Da maggio si ricadrà in un regime diverso, che obbliga ad effettuare l’istanza prima dell’investimento.

Per il resto, sono confermate tutte le anticipazioni (si veda il Sole 24 Ore del 27 gennaio scorso) relative al decreto del ministero dello Sviluppo economico, di concerto con l’Economia (decreto 28 dicembre 2020), che attiva il bonus fiscale del 50% per chi investe in start up e Pmi innovative. Il provvedimento, che dà attuazione a una norma del Dl Rilancio (decreto legge 34/2020, articolo 38 comma 7), è stato pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» di lunedì 15 febbraio.

Come funziona il bonus
L’agevolazione premia le persone fisiche che investono, direttamente o indirettamente, nel capitale sociale di start up e Pmi innovative iscritte nell’apposita sezione speciale del Registro delle imprese «al momento dell’investimento».

Per investimento indiretto, si intende quello effettuato attraverso Oicr (Organismi di investimento collettivo del risparmio), fondi comuni che operino prevalentemente con start up o Pmi innovative. Sono, invece, forme di investimento diretto i conferimenti in denaro iscritti alla voce del capitale sociale e della riserva da sovrapprezzo di azioni o quote. Stesso discorso anche per la compensazione dei crediti in sede di sottoscrizione di aumenti del capitale.

I limiti
Ci sono dei tetti che limitano lo sconto. L’investimento in start up innovative non può superare i 100mila euro per periodo di imposta (50mila euro di detrazione). Quello in Pmi innovative non può andare oltre i 300mila euro (150mila euro di detrazione). O meglio, superata quella soglia, la detrazione scende al 30 per cento, ma solo per la quota eccedente. L’investimento deve essere mantenuto per almeno tre anni, pena la decadenza dal beneficio.

Esiste un meccanismo di recupero, per rendere ancora più appetibile questo bonus. Qualora la detrazione sia di ammontare superiore all’imposta lorda, l’eccedenza può essere portata in detrazione nei periodi di imposta successivi, fino ad un massimo di tre anni.

La piattaforma elettronica
Per attivare il meccanismo bisognerà utilizzare una piattaforma informatica, che sarà predisposta dal Mise. Prima dell’effettuazione materiale dell’investimento, allora, l’impresa beneficiaria dovrà presentare un’istanza online che contenga i dati dell’investitore, dell’impresa e, nel caso, dell’Oicr, oltre all’ammontare della detrazione. In questo modo, sarà possibile anche effettuare la verifica sul rispetto delle soglie del «de minimis»: l’ammontare di aiuti totali concessi ad una start up o Pmi innovativa non potrà, cioè, superare i 200mila euro nell’arco di tre esercizi finanziari.

La finestra di marzo e aprile
Esiste una deroga a questo meccanismo. Il decreto, infatti, copre tutti gli investimenti del 2020; quindi anche quelli effettuati prima della sua pubblicazione. In questi casi, ovviamente, l’impresa beneficiaria potrà presentare la sua istanza anche dopo l’investimento. Per farlo, sarà aperta una finestra speciale, tra il primo marzo e il 30 aprile del 2021.

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