Adempimenti

Strategiche la pianificazione dei flussi e la logistica

Ruolo centrale al deposito doganale che saprà evitare fenomeni di double taxation

di Benedetto Santacroce e Ettore Sbandi

Lo scenario di Brexit, con il negoziato andato a buon fine almeno sul piano doganale, apre la scena all’implementazione di un accordo di libero scambio fondato, come tutti gli accordi del genere, sui protocolli di origine preferenziale, per cui le merci originarie Ue arrivano senza dazio in Uk, e viceversa.

In questo senso, il modello è ormai in linea con quello degli accordi di ultima generazione e, dunque, assimilabile non tanto al free trade agreement in essere tra Ue/Svizzera, quanto a quelli in essere tra Ue e Canada o Giappone, ma forse con aperture ancora maggiori essendo riconosciuto un sostanziale zero rate duty generalizzato, il cumulo bilaterale totale e la presenza di quote zero.

Si può dire, dunque, che l’apertura è totale, ma a una sola condizione primaria. In concreto, infatti, solo le merci effettivamente originarie Ue o Uk possono viaggiare in esenzione, e non anche quelle immesse in libera pratica ma originarie di altri Paesi.

Per fare un esempio semplice, un macchinario prodotto in Italia su componenti originari Ue e/o sufficientemente ivi lavorato potrà essere spedito con una attestazione su fattura Rex in Uk, dove non pagherà dazio. Lo stesso non potrà dirsi, però, per lo stesso macchinario, ove esso dovesse avere una origine extra Ue e extra Uk, essere quindi immesso in libera pratica in Ue e poi spedito in Uk: in questo caso, non vi son possibilità per evitare l’applicazione dei dazi.

Si è fatto cenno al sistema di attestazione su fattura Rex. Ciò a dire che, in effetti, dovrebbe essere confermata la necessità, per le imprese, di registrarsi nel portale degli esportatori Ue, così da ottenere il numero identificativo che consentirà loro di esportare merci preferenziali.

L’alternativa è il self-assessment degli importatori, recante però rischi non indifferenti.

In ogni caso, la pianificazione dei flussi delle imprese sarà strategica, come decisivo sarà il ruolo svolto dalle compagnie di logistica e dai regimi sospensivi previsti dalla regolazione doganale.

Il deposito doganale, su tutti, si rivelerà, come e più di sempre, uno strumento alle volte tanto semplice quanto efficace, perché consentirà di evitare fenomeni di double taxation per le ipotesi di merci in arrivo nell’Ue per poi essere smistate (anche) in Uk, e viceversa.

Lo stesso si potrà dire, poi, anche per i regimi di lavorazione, temporaneo e di perfezionamento.

Spostare un hub o differenziare i flussi di mercato, insomma, permetterà alle imprese di risparmiare i costi diretti dei dazi e quelli indiretti della gestione operativa di inutili duplicazioni.

Insomma, i canali di in e out devono essere tutti riconsiderati per trasformare l’uscita in una chance di business, soprattutto per quanto attiene i rapporti con un partner commerciale che in molti settori, dalla moda all’automotive, è strategico per volumi e valore.

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