Imposte

Su multe e bollo auto rimane l’iter con le cartelle esattoriali

Sulle sanzioni la disciplina è nel Codice della strada, che resta invariato

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di Maurizio Caprino

Il passaggio all’accertamento esecutivo non riguarda il mondo dell’auto: ne sono fuori sia le multe stradali sia il bollo. Per un paio di mesi, è stato ipotizzato che la novità potesse toccare anche queste materie. Ma nei giorni scorsi, in occasione di Telefisco 2020, il ministero dell’Economia ha chiarito definitivamente che non è così.

Sulle multe, il dipartimento delle Finanze ha risposto ai quesiti degli esperti e dei lettori del Sole 24 Ore che la normativa da tenere in considerazione è solo quella del Codice della strada.

Il testo della risposta, consultabile integralmente tra quelli pubblicati a pagina 14 (è la numero 5), fa esplicito riferimento all’articolo 206 del Codice. Questo regola la «riscossione dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie», rinviando peraltro all’articolo 27 della legge 689/1981 (quella sulla depenalizzazione). Dunque, sulla materia esiste una disciplina compiuta.

È vero che il comma 792 della legge di Bilancio (la 160/2019) introduce l’accertamento esecutivo per le entrate patrimoniali degli enti e che tra esse ci sono anche quelle relative agli incassi delle sanzioni irrogate in seguito agli accertamenti di violazioni al Codice. Ma è altrettanto vero che lo stesso comma - come osserva il Dipartimento nella sua risposta - non interviene sul Codice della strada.

Dal tenore della risposta si deduce che i tecnici ministeriali escludono anche che il comma 792 comporti abrogazioni o comunque modifiche non espresse. Evidentemente ritengono che il Codice sia una norma speciale, su cui la disciplina generale delle riscossioni non può avere influenza.

Un’interpretazione perfettamente in linea con quella che fu fornita in prima battuta già lo scorso novembre dall’ufficio Studi del Senato, nel dossier di supporto al dibattito parlamentare sulla manovra 2020. Adesso la conferma arrivata dal ministero sembra chiudere la partita.

Così le modalità di esecuzione nei confronti dei morosi restano immutate anche per gli atti emessi a partire dal 1° gennaio scorso: cartelle di pagamento o ingiunzione fiscale. Quindi per i destinatari ci sono maggiori garanzie sulle notifiche, con minori rischi che vengano avviate procedure esecutive a loro insaputa.

Quanto al bollo auto, invece, la risposta del Mef chiarisce che l’esclusione dall’accertamento esecutivo è completa. Infatti, basandosi sul testo del comma 784 della legge di Bilancio, i tecnici ministeriali forniscono l’elenco delle amministrazioni locali alle cui entrate si applicano le nuove regole e tra esse non figurano gli enti attualmente destinatari del gettito. Cioè le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano.

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