Controlli e liti

Sugli assegni proporzionalità delle sanzioni

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di Marco Mobili e Giovanni Parente

Sul caso delle maxisanzioni per gli assegni da mille euro a salire senza l’indicazione «Non trasferibile» il Parlamento uscente batte un colpo. L’obiettivo è chiedere al Governo un’attenuazione delle penalità ma soprattutto in maniera «proporzionata rispetto al valore dell’operazione posta in essere in violazione delle norme» antiriciclaggio. È uno dei passaggi principali del parere approvato ieri dalla commissione Finanze della Camera sullo schema di decreto legislativo che consente l’accesso delle autorità fiscali alle informazioni antiriciclaggio. In particolare, il parere messo a punto dal relatore Sergio Boccadutri (Pd) invita l’Esecutivo a mitigare l’impianto delle penalità attualmente previste soprattutto «per le operazioni di importo esiguo, in conformità agli stessi principi di adeguatezza e proporzionalità previsti dal diritto dell’Unione europea, dalla quarta direttiva antiriciclaggio e ai criteri di delega per il recepimento della direttiva, prevedendo, in questo contesto, l’applicazione di tale meccanismo di parametrazione delle sanzioni amministrative pecuniarie anche alle violazioni intervenute dall'entrata in vigore» del decreto legislativo 90/2017, ossia il 4 luglio dello scorso anno.

In effetti, il quadro sanzionatorio è stato notevolmente appesantito dal decreto antiriciclaggio. Ora le penalità per la mancata indicazione della clausola di non trasferibilità varia da 3mila a 50mila euro.

Con un aggravio che si riverbera anche sulle contestazioni da parte del Tesoro per chi vuole sfruttare la procedura di oblazione entro 60 giorni. In questo caso, infatti, le sanzioni possono oscillare da 16.666 euro (un terzo del massimo) a 6mila euro (ossia il doppio del minimo) se più favorevole.

L’unica possibile mitigazione è ottenibile attraverso l’invio di osservazioni “difensive” agli uffici territorialmente competenti: un’azione difensiva che comunque può passare da un’assistenza legale.

Il parere approvato ieri dalla commissione Finanze chiede al Governo, tra l’altro, di chiarire meglio l’applicazione del «favor rei» delle nuove sanzioni antiriciclaggio nel loro complesso. Allo stesso tempo, si invita l’Esecutivo a precisare che la sanzione da mille a 10mila euro per i “compro oro” copre la violazione sia dell'obbligo di identificazione del cliente sia del divieto di operazioni in contanti per importi superiori ai 500 euro.

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