Professione

Sull’e-fattura riparte il pressing per estendere la moratoria

di Giuseppe Latour e Giovanni Parente

Guardare oltre settembre. Per portare la moratoria delle sanzioni fino alla fine del 2019. E, poi, replicare uno schema simile, basato sul congelamento delle penalità, anche per la trasmissione elettronica dei corrispettivi. Mentre si avvicina il termine, in scadenza a fine settembre, per la partenza delle sanzioni a carico di chi emette le fatture elettroniche in ritardo, arriva il momento di un primo bilancio per l’adempimento obbligatorio dal 1° gennaio 2019 per tutte le operazioni effettuate tra soggetti residenti in Italia. Una novità che, stando anche a quanto reso noto dal direttore delle Entrate, Antonino Maggiore in audizione al Senato, in questi primi mesi ha migliorato la compliance. Maurizio Postal, consigliere delegato alla fiscalità del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili, affronta proprio il tema della compliance. E spiega: «Non abbiamo fatto analisi, ma crediamo che sul maggior gettito Iva incidano in modo rilevante le comunicazioni dei dati delle liquidazioni periodiche (Lipe)».

Un effetto di compliance c’è sicuramente, «ma va considerato che per i piccoli importi la complessità dell’adempimento funge da deterrente all’emissione della fattura e quindi, ad esempio, agenti di commercio o personale in trasferta si limitano a chiedere scontrino o ricevuta, rinunciando a detrarre l’Iva con effetti positivi in termini di gettito». Inoltre, per l’acquisto dei carburanti per autotrazione «la fattura elettronica e la tracciabilità dei pagamenti, obbligatoria già da luglio 2018, potrebbero aver indotto una maggiore attenzione nella documentazione delle spese».

Marino Gabellini, responsabile fisco di Confesercenti, torna sulla fattura elettronica e spiega che, «dopo una difficoltà iniziale legata al fatto che tutti si aspettavano una proroga», la moratoria sulle sanzioni «ha consentito di prendere confidenza con l’adempimento in maniera più serena, tanto che oggi ci troviamo una situazione buona». Restano problemi, come «l’obbligo di ripetere la firma delle deleghe da parte delle imprese per consultare le fatture». Un eccesso di burocrazia che ha ingolfato gli operatori. O come i colli di bottiglia legati a un altro adempimento: la trasmissione telematica dei corrispettivi. «Anche chi si è mosso per tempo - aggiunge Gabellini - adesso sta aspettando in molti i casi i tecnici per l’installazione dei nuovi impianti». Servirebbe, allora, una moratoria delle sanzioni anche in questo caso.

Sulle sanzioni collegate alla e-fattura, per Gabellini «sarebbe opportuno prolungare la moratoria fino a fine anno, per consentire a un sistema che sta funzionando in maniera armonica di procedere senza strappi». Un tema, quello dell’estensione della moratoria, che vede d’accordo Postal, che la giudica «auspicabile, in quanto si allineerebbero i tempi di copertura dalle sanzioni sia per contribuenti mensili che trimestrali».

Martino Landi, presidente Faib, la federazione autonoma italiana benzinai, spiega che «un rinvio delle sanzioni dal nostro punto di vista sarebbe necessario. La situazione dei nostri impianti si sta normalizzando, ma dobbiamo considerare che sono stati molto sollecitati: in media sono state emesse circa 3-4mila fatture a impianto in questi primi cinque mesi. Restano ancora criticità legate alle condizioni particolari della categoria: di solito non ci sono persone specifiche adibite a fare fatture, si lavora su piazzali in condizioni difficili e con clienti che, a volte, non sono perfettamente organizzati». Arrivare a fine anno consentirebbe un atterraggio più morbido.

Anche per Claudio Carpentieri, responsabile del dipartimento politiche fiscali Cna, «la moratoria sulle sanzioni è da estendere per arrivare a fine anno». Nelle prossime settimane ci sarà una concentrazione di adempimenti. Aggiunge Carpentieri: «Ora arriva anche l’invio dei corrispettivi e la compilazione dei nuovi Isa, il rischio di errori è dietro l’angolo». Proprio sui corrispettivi c’è preoccupazione: «Serve una proroga o una moratoria sulle sanzioni o, almeno, bisogna escludere le piccole imprese, aumentando il volume d’affari da 400mila euro a un milione».

Una richiesta alla quale si allinea Sergio Giorgini, vicepresidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro: «Siamo tutti un po’ in affanno per la trasmissione dei corrispettivi telematici, su cui chiederemo un rinvio: sarebbe necessario spostare il debutto per tutti al 1° gennaio, perché in un momento in cui tutte le novità sono arrivate a valanga gli studi sono in difficoltà. Anche sugli Isa si è accumulato molto ritardo e chiederemo che l’applicazione per quest’anno sia facoltativa».

Ma non c’è solo il tema delle sanzioni. In questo quadro, infatti, «diventa sempre più necessario eliminare ciò che è stato inserito in precedenza - conclude Carpentieri - come lo split payment, i limiti stringenti alle compensazioni e la ritenuta all’8% sui bonifici per le ristrutturazioni. In quest’ultimo caso si può pensare a ridurla all’1% per mantenere la tracciabilità».

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