Imposte

Super Ace, corsa alle domande per compensare l’acconto Iva

Si apre la possibilità di optare per la conversione in credito d’imposta. Ok Entrate nei 30 giorni dall’istanza

di Luca Gaiani

Al via da sabato 20 novembre le opzioni per convertire in credito di imposta la super Ace del decreto Sostegni bis. La comunicazione, alla quale dovrà seguire una conferma da parte delle Entrate prima della effettiva compensazione, si effettua utilizzando il modello approvato con il provvedimento del 17 settembre 2021.

La deduzione

L’articolo 18 del Dl 73/2021 (Sostegni bis) ha disposto, per gli incrementi di patrimonio effettuati nell’esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2020, l’innalzamento dall’1,3% al 15% del coefficiente da utilizzare per determinare la deduzione Ace (articolo 1 del Dl 201/2011). La super Ace del 15% si applica sino ad una base di 5 milioni di incremento patrimoniale, a sua volta costituito dalla somma dell’accantonamento dell’utile del bilancio 2020 (assemblee della scorsa primavera) a riserve disponibili e dai conferimenti e versamenti in denaro effettuati dai soci nell’esercizio 2021, al netto di distribuzioni di riserve e rimborsi di capitale.

La norma prevede che la super Ace 15% può essere fruita, oltre che mediante deduzione dall’imponibile nella dichiarazione dei redditi, convertendone l’importo in credito di imposta da compensare in F24 ovvero da richiedere a rimborso, ovvero ancora da cedere a terzi. La conversione si effettua moltiplicando la deduzione da super Ace per l’aliquota del 24% (soggetti Ires, eventualmente maggiorata per taluni soggetti al 27,5%) oppure per le percentuali dell’Irpef a scaglioni (imprese individuali e società di persone).

Conversione anticipata

La conversione e l’utilizzo del tax credit possono avvenire anche anteriormente alla presentazione della dichiarazione dei redditi in cui verrà evidenziata la deduzione (modello Redditi 2022 relativo al 2021), salva la necessità di riversare il credito compensato in eccesso qualora, a fine anno, l’incremento patrimoniale risulti inferiore (per effetto di successive distribuzioni di riserve) a quello su cui si era calcolata la deduzione.

La conversione anticipata deve essere valutata con attenzione anche perché, a tutt’oggi, permangono alcuni interrogativi sul funzionamento del bonus. In particolare, non è chiaro se le riduzioni e sterilizzazioni devono essere essere addossate preventivamente alla super Ace o alla base ordinaria (pregressa oppure del 2021 in quanto superiore ai 5 milioni).

Le modalità operative della conversione in credito di imposta sono state indicate dal provvedimento dell’agenzia delle Entrate del 17 settembre 2021, che ha anche approvato il modello di comunicazione telematica.

Il provvedimento prevede che le comunicazioni possono essere inviate da sabato 20 novembre, e fino alla scadenza del termine per la dichiarazione dell’esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2020. L’Agenzia rilascia la ricevuta di accettazione entro 5 giorni, comunicando poi, nei 30 giorni successivi all’invio, il riconoscimento oppure il diniego del credito richiesto. Il credito può essere compensato soltanto dopo la conferma. Se il tax credit supera 150 mila euro (e dunque in presenza di aumenti di capitale superiori a 4.166.667), occorre la verifica antimafia e i tempi di conferma da parte delle Entrate si allungano.

La scadenza di fine anno

L’invio della comunicazione già da domani potrà consentire, ipotizzando che l’ok del fisco arrivi allo scadere dei 30 giorni, di utilizzare il credito per il versamento dell’acconto Iva del 27 dicembre. Per le compensazioni con ritenute e contributi si partirà in genere dal 16 gennaio2022.

Il modello richiede semplicemente di indicare l’incremento patrimoniale (ad esempio, 1.000.000 di euro), il rendimento nozionale (150mila euro) e il credito di imposta (150mila x 24% = 36mila euro).

Chi ha intenzione di sfruttare la super Ace dovrà procedere a chiudere gli aumenti di capitale, con il relativo versamento delle somme da parte dei soci, entro il 31 dicembre 2021. In deroga alle regole ordinarie dell’Ace, anche se effettuato l’ultimo giorno dell’anno, l’apporto 2021 si quantifica per intero, senza dunque alcun ragguaglio temporale. Rilevano anche gli apporti a fondo perduto «fuori capitale sociale» e le rinunce ai crediti di finanziamento da parte dei soci, per documentare le quali è opportuna una comunicazione con data certa (Pec o raccomandata).

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©