Imposte

Superbonus al 90%, una dichiarazione sostitutiva può sbloccare lo sconto fiscale per le villette

La circolare 13/E chiarisce i requisiti che consentono di dimostrare l’avvio dei lavori nel 2023, essenziale per ottenere l’agevolazione

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di Giuseppe Latour

Una dichiarazione sostitutiva del direttore dei lavori può sbloccare il superbonus al 90% per le villette e le unità indipendenti nel 2023. È quanto spiega la circolare 13/E dell’agenzia delle Entrate, illustrando i paletti che consentono di accedere alla maxi agevolazione (seppure in versione ridotta) per l’anno in corso. Sebbene, poi, andranno rispettati altri paletti, come il quoziente familiare da 15mila euro.

«La nuova norma - ricorda la circolare - consente alle persone fisiche al di fuori dell’esercizio di un’attività d’impresa, arti e professioni che sostengono spese per gli interventi edilizi rientranti nella disciplina del superbonus, effettuati sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno», la possibilità di sfruttare anche per il 2023 la detrazione del superbonus, ma al 90%, «a condizione che i lavori siano avviati dal 1° gennaio 2023».

La Cilas presentata nel 2023

Ma cosa significa avviare i lavori il primo gennaio? Gli interventi avviati dopo il primo gennaio, secondo le Entrate, sono quelli per i quali la Cila «sia stata presentata a decorrere dalla predetta data, per i quali la data di inizio lavori indicata nella medesima Cila è successiva al 31 dicembre 2022». È il caso più semplice: la Cila superbonus è stata presentata dal primo gennaio 2023 con una data di inizio lavori dal primo gennaio 2023 in poi.

La Cilas precedente il primo gennaio 2023

C’è, però, un secondo caso possibile, contemplato dalla circolare. «Si ritiene, inoltre - spiega ancora il documento di prassi -, che possano rientrare nella nuova disciplina anche gli interventi per i quali la presentazione della Cila sia antecedente al 1° gennaio 2023, purché il contribuente dimostri che i lavori abbiano avuto inizio a decorrere dall’anno 2023». Quindi, se la Cila superbonus è stata presentata prima, è possibile dimostrare che i lavori sono iniziati nel 2023 e, quindi, ricadono nella disciplina del 90 per cento. Dopo il 30 giugno 2022, infatti, gli interventi su questi immobili erano esclusi dal superbonus.

Le prove

Questa circostanza, per la circolare, può essere documentata in diversi modi. O «dalla data di inizio lavori indicata nella Cila», che potrebbe essere collocata dopo il primo gennaio. Questo basta per accedere al superbonus al 90 per cento. In alternativa, è possibile procedere anche «mediante un’attestazione resa dal direttore dei lavori secondo le modalità dell’autocertificazione, rilasciata ai sensi dell’articolo 47 del Dpr n. 445 del 2000». Quindi, nel caso in cui la Cilas riporti l’avvio lavori nel 2022, si può dimostrare che gli interventi sono iniziati nel 2023, ricadendo così nel regime del 90%, con una dichiarazione sostitutiva del direttore lavori. Che - va ricordato - si porta dietro una responsabilità penale.

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