Imposte

Superbonus alberghi, tax credit all’80% e contributi a fondo perduto fino a 100mila euro

Nel decreto Pnrr arriva la misura per le ristrutturazioni delle strutture ricettive: anche villaggi turistici e campeggi

di Giuseppe Latour

Arriva il superbonus alberghi, annunciato nei mesi scorsi dal ministro del Turismo, Massimo Garavaglia. Contenuto nel decreto Pnrr, sarà composto da due pilastri: un credito di imposta all’80% e un contributo a fondo perduto fino a 100mila euro per intervento. Andrà ad alberghi e agriturismi, ma anche a campeggi, villaggi, parchi tematici e strutture termali. E non coprirà solo lavori di efficientamento energetico e di messa in sicurezza antisismica, ma anche rimozione delle barriere architettoniche, realizzazione di piscine termali e spese per la digitalizzazione delle strutture.

L’agevolazione scatta nel 2021 e arriverà fino al 2024. Riguarderà imprese alberghiere, agriturismi, ma anche campeggi e villaggi turistici, stabilimenti balneari, complessi termali, porti turistici, parchi tematici. Sarà composta da un credito di imposta dell’80%, combinato a un contributo a fondo perduto che di base arriverà fino a 40mila euro, slegato dal tax credit. In caso di combinazione degli aiuti, non si potranno eccedere in nessun caso i costi effettivamente sostenuti.

Il contributo a fondo perduto potrà, in alcuni casi, arrivare fino a 100mila euro. Partendo dai 40mila euro iniziali, infatti, altri 30mila euro potranno arrivare qualora l’intervento preveda una quota di spese per la digitalizzazione e l’innovazione delle strutture in chiave tecnologica ed energetica di almeno il 15 per cento dell’importo totale; altri 20mila euro nel caso in cui la società richiedente abbia una presenza di giovani o donne che superi alcuni tetti, variabili per tipologia di compagine societaria; altri 10mila euro per imprese con sede in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Le agevolazioni includono la progettazione e riguardano interventi che vanno oltre il perimetro del superbonus: incremento dell’efficienza energetica e riqualificazione antisismica; eliminazione delle barriere architettoniche; interventi di ristrutturazione funzionali ai lavori delle precedenti categorie; realizzazione di piscine termali e acquisizione di attrezzature e apparecchiature per lo svolgimento delle attività termali; spese per la digitalizzazione.

Il credito di imposta potrà essere utilizzato esclusivamente in compensazione e andrà fruito in quote costanti nei tre periodi di imposta successivi agli interventi. Il credito d’imposta è cedibile, in tutto o in parte, con facoltà di successiva cessione ad altri soggetti, comprese le banche e gli altri intermediari finanziari. Ovviamente, non concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini dell’imposta regionale sulle attività produttive.

Restano da chiarire le modalità operative. Entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto, il ministero del Turismo pubblicherà un avviso con le modalità applicative di erogazione degli incentivi. In linea di massima, gli interessati dovranno presentare in via telematica una domanda nella quale dichiareranno di essere in possesso dei requisiti necessari per accedere agli incentivi. Il ministero farà le verifiche e, poi, trasmetterà alle Entrate l’elenco dei soggetti ai quali è stato riconosciuto un credito di imposta. Si andrà avanti fino a esaurimento delle risorse.

Sul fronte delle risorse, ci sono a disposizione 180 milioni per il 2020, 200 milioni per il 2021 e 100 milioni per il 2022. In totale, quindi 480 milioni. Bisognerà fare attenzione al calendario. Il bonus si applicherà, infatti, agli interventi avviati successivamente alla data di entrata in vigore del decreto e a quelli avviati e non ancora conclusi prima di tale data. Per gli interventi già chiusi, anche nel 2021, valgono le vecchie regole di agevolazione.

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