Imposte

Superbonus in dieci anni per le spese del 2022

Nuove modifiche al Decreto cessioni: più tempo per i bonifici e i lavori agevolati al 110% con la proroga al 30 settembre per le villette e le unifamiliari

Detrazione superbonus in dieci anni per tutti i contribuenti. Ma solo con l’esercizio di un’opzione e solo restando fermi un anno: il nuovo meccanismo, infatti, prevede che la chance vada sfruttata con dodici mesi di ritardo rispetto ai tempi ordinari. In sostanza, scatterà a partire dal 2024 e sarà irrevocabile.

C’è anche questo nuovo strumento tra le modifiche approvate lunedì sera dalla commissione Finanze della Camera alla legge di conversione del decreto cessioni (Dl n. 11/2023, relatore: Andrea de Bertoldi, FdI). Dopo una giornata molto intensa di lavori, i deputati sono riusciti in serata a chiudere l’esame del testo, dando mandato al relatore di portarlo in Aula a partire da oggi: sulla legge in Aula ci sono poco più di trecento emendamenti. Come ha spiegato proprio de Bertoldi nel corso dello Sportello superbonus del 28 marzo sul sito del Sole 24 Ore, «l’obiettivo, nel caso in cui non venga posta la fiducia, è chiudere già oggi, altrimenti andremo a domani. Sono, comunque, molto soddisfatto del lavoro fatto in commissione e della convergenza che c’è stata tra maggioranza e opposizione sulle principali modifiche esaminate».

Verrà, così, confermata l’attesa proroga al 30 settembre per la possibilità di portare in detrazione al 110% le spese su villette e abitazioni unifamiliari che al 30 settembre abbiano già raggiunto il 30% dell’avanzamento dei lavori. In sostanza, ci sarà più tempo per effettuare i lavori e fare i bonifici; non è più rilevante la scadenza del 31 marzo.

Gli ultimi minuti dei lavori in commissione hanno, poi, visto entrare nel testo due emendamenti dei quali si era molto discusso nei giorni scorsi, ma che sembravano destinati a restare esclusi. Uno è quello sulla conversione dei crediti delle banche in Btp (si veda l’articolo al lato), l’altro riguarda, appunto, la detrazione in dieci anni. Il meccanismo integra le norme del decreto Rilancio sul superbonus. E prevede che, solo per le spese sostenute nel 2022 e relative agli interventi agevolati con la maxidetrazione, lo sconto fiscale potrà essere ripartito, su opzione del contribuente, in dieci rate annuali di pari importo, anziché le ordinarie quattro.

Importante considerare i tempi. La detrazione potrà essere, in questo caso, esercitata a partire dalla dichiarazione del 2024: in sostanza, bisognerà stare fermi un anno rispetto all’utilizzo in quattro rate, che sarebbe partito nel 2023. L’opzione, che per la nuova norma è «irrevocabile», andrà esercitata nella dichiarazione 2024. Nel caso in cui la prima rata di detrazione venga indicata nella dichiarazione 2023, questa chance non potrà essere sfruttata. Un punto andrà chiarito dalle Entrate: l’aggettivo «irrevocabile» fa pensare che l’opzione costringa a portare in fondo la detrazione. In sostanza, una volta avviato questo percorso, non sarebbe possibile trasformare lo sconto in credito di imposta e cederlo, anche parzialmente.

Vanno fatte alcune precisazioni, per evitare confusione. Chi voglia sfruttare la detrazione in quattro anni potrà farlo, senza vincoli particolari. Allo stesso tempo, resta in piedi tutto il meccanismo dei crediti di imposta. Questi si differenziano dalle detrazioni perché il loro utilizzo non passa dalla dichiarazione dei redditi ma dagli F24. Quindi sono impiegabili in modo più immediato, mese per mese, per abbattere il debito del contribuente nel caso in cui abbia imposte da pagare.

Per i crediti di imposta resta la possibilità, simile a quella introdotta per le detrazioni, di spalmarli da quattro a dieci anni, già prevista dal decreto Aiuti quater, e per la verità mai attuata dall’agenzia delle Entrate. Chi compra il credito può comunicare un’opzione per allungarne il periodo di fruizione. La legge di conversione del decreto cessioni ha esteso questa possibilità dal solo superbonus al bonus barriere architettoniche al 75% e al sismabonus. Inoltre, l’ha allargata dai crediti comunicati entro fine ottobre a quelli attivati entro la fine di marzo.

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