Imposte

Superbonus per le case unifamiliari, il Governo valuta la proroga oltre il 30 giugno

Nella risposta al question time, il ministero apre alla possibilità di concedere più tempo, ma se ne parlerà dopo l’approvazione del Def

di Cristiano Dell'Oste

Si apre uno spiraglio per la proroga oltre il 30 giugno del “superbonus villette”. Nel question time di martedì 29 marzo in commissione Finanze alla Camera (n. 5-07776) il sottosegretario all’Economia Federico Freni ha precisato che «sono in corso presso i competenti uffici dell’Amministrazione finanziaria e degli altri Dicasteri interessati approfondimenti istruttori per valutare una proroga del termine del 30 giugno 2022 per l’espletamento degli interventi sulle unità immobiliari unifamiliari».

Freni ha avvertito che l’eventuale proroga arriverà «compatibilmente con le previsioni inserite nel documento di finanza pubblica per il 2022 in corso di predisposizione». Quindi sarà ufficializzata solo dopo il Def, non prima di aprile. Soddisfatto Alberto Gusmeroli (Lega), primo firmatario dell’interrogazione, che valuta la posizione del ministero come «un passo avanti positivo anche in termini di chiarezza per tranquillizzare tante famiglie e cittadini».

Chi aspetta la proroga

Il termine del 30 giugno riguarda innanzitutto i lavori del 110% in versione eco e sisma su villette (abitazioni monofamiliari), ma anche gli interventi di super-ecobonus sulle unità funzionalmente indipendenti e con accesso autonomo inserite in edifici plurifamiliari. È una data chiave perché solo chi avrà completato almeno il 30% dell’intervento complessivo potrà applicare il 110% sulle spese sostenute fino al 31 dicembre di quest’anno.

Secondo i parlamentari che hanno proposto l’interrogazione, la proroga è necessaria perché molti lavori sono stati rallentati dal blocco delle cessioni di due mesi imposto con i decreti antifrodi, da ultimo il decreto cessioni trasfuso nella legge di conversione del Dl Sostegni-ter pubblicata lunedì sera in Gazzetta Ufficiale (legge 25/2022). Ma pesano anche i ritardi nelle consegne dei materiali e la travagliata definizione del decreto del ministero della Transizione ecologica con i nuovi prezzi di riferimento. Proprio alla luce di questi ritardi, la proroga non dovrebbe comportare maggiori costi per l’Erario, ma sarebbe funzionale a far rientrare nell’agevolazione coloro che hanno cantieri in corso e rischierebbero di essere esclusi.

Il fatto che il blocco delle cessioni sia stato – di fatto – di due mesi, fa pensare a una proroga almeno alla fine di agosto. Ma il punto va ovviamente definito.

Secondo il monitoraggio dell’Enea, allo scorso 28 febbraio erano in corso lavori su 64.158 edifici unifamiliari (investimento medio di 110mila euro) e su 39.337 unità indipendenti inserite in edifici plurifamiliari (investimento medio di 96mila euro). In entrambi i casi la percentuale di lavori realizzati era superiore al 70%, ma ciò non toglie che chi ha avviato gli interventi più di recente sia ben al di sotto del 30% necessario per estendere l’agevolazione fino a fine anno.

Come calcolare il 30%

Le Entrate hanno chiarito a Telefisco 2022 che la soglia del 30% da raggiungere al 30 giugno va calcolata facendo riferimento all’intervento complessivo: perciò, si deve guardare allo stato d’avanzamento dei lavori, senza badare ai pagamenti effettuati; inoltre, bisogna fare riferimento al complesso dei lavori in corso, e non solo a quelli agevolati dal superbonus. Ciò ovviamente rende più difficile raggiungere la soglia minima, perché la base di calcolo è ampia e perché non ci si può “portare avanti” con i pagamenti.

È un criterio diverso da quello che va seguito per stabilire se si raggiunge il 30% necessario per cedere il credito d’imposta o sfruttare lo sconto in fattura. In queste ultime due ipotesi, infatti, bisogna fare il calcolo «separatamente per ciascuna categoria di intervento agevolabile» (interpello 53/2022, si veda anche l’articolo Villette, così la proroga al 31 dicembre 2022 di Luca De Stefani).


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