Adempimenti

Superbonus, novità su Cila, terzo settore e barriere architettoniche

Il Consiglio dei ministri approva il decreto semplificazioni che ritocca in molti passaggi le norme sul 110%

di Giuseppe Latour

Interventi da realizzare con la Cila, senza attestazione della regolarità dell’immobile. Allargamento del perimetro per gli interventi di rimozione delle barriere architettoniche. E, infine, incremento (potenziale) per i tetti di spesa di alcuni interventi di enti del terzo settore. Sono tre le novità in materia di superbonus entrate nella versione definitiva del decreto Semplificazioni, approvato dal Consiglio dei ministri di venerdì.

Barriere architettoniche

L’aliquota del 110% sarà applicata agli interventi di rimozione delle barriere architettoniche, anche quando siano realizzati a margine di un intervento di messa in sicurezza antisismica. Il decreto semplificazioni allinea le regole in materia di barriere architettoniche a tutti i lavori trainanti del 110%: prima, infatti era necessario il collegamento con un lavoro di efficientamento energetico.

Secondo il provvedimento, allora, il 110% si applica anche agli interventi di rimozione delle barriere architettoniche, “anche ove effettuati in favore di persone di età superiore a sessantacinque anni ed a condizione che siano eseguiti congiuntamente ad almeno uno degli interventi” di messa in sicurezza antisismica. Si tratta esattamente della stessa formulazione utilizzata nel passaggio dedicato ai lavori ecobonus. Vengono, così, rafforzate le agevolazioni per sistemi come ascensori e montacarichi, finalizzati a favorire la mobilità interna ed esterna all’abitazione per le persone portatrici di handicap.

Terzo settore

Una seconda misura riguarda le organizzazioni non lucrative di utilità sociale, le organizzazioni di volontariato, le associazioni di promozione sociale impegnate nel settore sanitario. Insomma, il terzo settore. Per loro diventa possibile un innalzamento dei tetti di spesa, rispetto a quelli solitamente previsti dalla legge: il tetto per singola unità immobiliare viene, infatti, “moltiplicato per il rapporto tra la superficie complessiva dell’immobile oggetto degli interventi di efficientamento energetico, di miglioramento o di adeguamento antisismico” e “la superficie media di una unità abitativa immobiliare, come ricavabile dal Rapporto Immobiliare pubblicato dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare”.

In pratica, accadrà che quando la superficie dell’immobile sia superiore alla media Omi, il limite di spesa verrà proporzionalmente elevato. Questo avverrà, a patto che siano rispettate due condizioni. Gli enti del terzo settore dovranno svolgere attività di prestazione di servizi socio-sanitari e assistenziali e i membri dei loro cda non dovranno percepire alcun compenso o indennità di carica. Inoltre, dovranno essere in possesso di immobili rientranti nelle categorie catastali B/1, B/2 e D/4 (case di cura, ospedali, orfanatrofi e ricoveri), “a titolo di proprietà, nuda proprietà, usufrutto o comodato d’uso gratuito”.

Inizio lavori

L’ultima modifica riguarda i titoli abilitativi. Gli interventi relativi al 110%, esclusi quelli che comportano la demolizione con ricostruzione di immobili, saranno considerati manuntenzione straordinaria e potranno essere realizzati tramite comunicazione di inizio lavori asseverata (Cila). La Cila sarà agganciata al titolo abilitativo che previsto la costruzione dell’immobile, a meno che questo non sia stato realizzato prima di settembre 1967.

La novità fondamentale, in questo caso, è che la presentazione della Cila non dovrà essere accompagnata dall’attestazione dello stato legittimo dell’immobile. In questo modo si aggira un passaggio molto problematico per imprese e professionisti: l’accesso agli atti funzionale all’ottenimento della regolarità urbanistico edilizia. Un passaggio che, in queste settimane, sta rallentando molti interventi in tutta Italia. La revoca della detrazione sarà possibile solo in alcuni casi, come la mancata presentazione della Cila, o la realizzazione di interventi in difformità rispetto alla Cila.

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