Imposte

Superbonus, paracadute delle Entrate per i lavori di riqualificazione green degli Iacp

Agevolazione al 90% se entro il 30 giugno non si raggiunge il 60% dell’intervento

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di Giuseppe Latour e Giovanni Parente

Mancano le risorse per coprire una proroga del superbonus Iacp in scadenza il 30 giugno. Se, fino a pochi giorni fa, molti addetti ai lavori davano come probabile il rinvio, le ultime indicazioni in arrivo dalle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera dicono che difficilmente la legge di conversione del decreto legge n. 51/2023 ospiterà un allungamento dei termini per i lavori degli ex istituti case popolari.

Bisogna ricordare che, entro il 30 giugno, i molti cantieri attivati dagli ex Iacp che stanno utilizzando il superbonus dovranno raggiungere almeno il 60% dell’avanzamento dei lavori. Solo in questo modo, esattamente come era accaduto per le villette, potranno mantenere la maxi agevolazione al 110% fino alla fine del 2023.

Gli emendamenti ipotizzavano uno slittamento della scadenza al 30 settembre 2023, in modo da dare più tempo per raggiungere il requisito del 60 per cento. In altri casi, addirittura, si ipotizzava di andare oltre, portando il termine fino al 2024. Tutte queste proposte di modifica, però, avrebbero comportato effetti di cassa per la cui copertura non è stata trovata la quadra. A meno di sorprese nell’esame finale in commissione, allora, la proroga non dovrebbe esserci.

La circolare 13/E delle Entrate, pubblicata martedì, ha però fornito agli Iacp un paracadute inatteso, che renderà più gestibile il mancato rinvio. Il documento, infatti, esamina esplicitamente il caso degli enti che non riescano a centrare la scadenza del 30 giugno. Per questi, se rispettano i termini indicati dalla legge di Bilancio 2023, ci sarà il 110% anche quest’anno.

Si tratta, però, di un’ipotesi residuale, perché difficilmente per i lavori degli Iacp le Cilas vengono presentate all’avvio della procedura. Più interessante, allora, la seconda alternativa: per questi enti, infatti, ci sarà comunque l’agevolazione superbonus dei condomìni, cioè il 90% fino alla fine del 2023. L’atterraggio, in sostanza, sarà morbido e non si dovrà fare ricorso ai bonus minori, come il 50 per cento.

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