Adempimenti

Superbonus, le spese pagate nel 2021 contano per il Sal del 30%

Le somme versate l’anno scorso non sono cedibili, ma incidono ai fini della soglia minima

di Cristiano Dell'Oste

Come deve regolarsi chi ha iniziato lavori agevolati dal superbonus nel 2021, ma raggiunge uno stato avanzamento lavori (Sal) del 30% solo quest’anno? La risposta è contenuta nell’interpello 56 pubblicato il 31 gennaio, che affronta una situazione molto frequente in questo periodo di ritardi nelle consegne dei materiali.

La normativa sul 110% impone di raggiungere un Sal di almeno al 30% entro la fine dell’anno per poter effettuare la cessione del credito o lo sconto in fattura (comma 1-bis dell’articolo 121 del Dl 34/2020). Il contribuente che ha presentato l’interpello si chiede «se le spese sostenute a cavallo di due anni (2021-2022) e riferite ad un unico Sal siano cedibili ad un istituto di credito, e in tal caso quale annualità vada indicata ai fini della comunicazione dell’opzione per interventi edilizi e superbonus».

Le Entrate spiegano che:

1) se il primo Sal – pari ad almeno il 30% – viene emesso nel 2022, è possibile esercitare l’opzione per la cessione del credito;

2) l’opzione potrà essere esercitata solo per l’importo corrispondente alla detrazione riferibile agli importi pagati nel 2022, in applicazione del criterio di cassa;

3) per le spese pagate nel 2021, il contribuente è obbligato a usare in dichiarazione dei redditi la prima rata del superbonus, ma potrà cedere le rate residue.

Quest’ultima precisazione supera anche il dubbio rispetto all’annualità da indicare nel modello di comunicazione, perché è evidente che serviranno due invii distinti per le due annualità.

Un esempio può chiarire meglio la situazione.

Poniamo che sia in corso un intervento agevolato dal superbonus su un’abitazione posseduta da un unico proprietario e costituita da due unità immobiliari, per lavori su parti comuni pari a 100mila euro: nel 2021 viene versato un acconto di 10mila euro; il 31 gennaio 2022 viene versato un altro acconto di 40mila euro e viene raggiunto il Sal del 50 per cento.

A questo punto il contribuente dovrà regolarsi come segue:

- per le spese pagate nel 2022, sarà possibile cedere l’intera detrazione di 44mila euro – cioè il 110% di 40mila – inviando la comunicazione a partire dal 4 febbraio (data di annunciata apertura del canale da parte delle Entrate) e fino al prossimo 16 marzo. Tra l’altro, questa cessione sarà soggetta al divieto di trasferimenti successivo al primo, come previsto dal decreto legge 4/2022 (articolo 28), fatti salvi i passaggi precedenti al 7 febbraio;

- per le spese pagate nel 2021, sarà necessario usare nel modello Reddito o nel 730/2022 la prima rata di detrazione (pari a 2.200 euro, cioè 1/5 degli 11mila euro di superbonus maturati sulla spesa di 10mila euro). Le altre quattro rate residue, pari a 8.800 euro, potranno essere cedute entro il 16 marzo 2023, in quanto riferibili alle annualità 2022-2025.

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