Superbonus, sui visti esposto all’Antitrust
Segnalazione sul tavolo dell’authority: «Opacità nelle procedure bancarie»
Non limitare l’accesso al mercato dei visti di conformità relativi al superbonus. Il richiamo arriva dai sindacati dei commercialisti, Adc e Ungdcec. E fa seguito a una presa di posizione simile, espressa dal Consiglio nazionale dei commercialisti. Stavolta, però, c’è un passo in più, perché la segnalazione è arrivata sul tavolo dell’Antitrust: all’Autorità le due sigle chiedono chiarimenti, parlando «di opacità nelle procedure bancarie». Al centro della contesa ci sono i visti di conformità: si tratta di un passaggio che attesta l’esistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione, essenziale in caso di cessione del credito o sconto in fattura.
Il timore è legato ai possibili effetti collaterali degli accordi tra istituti di credito e società di consulenza. Le due associazioni, in un esposto, hanno spiegato che, pur essendo i commercialisti indicati dalla normativa tra i soggetti idonei al rilascio del visto, «a molti clienti sarebbe di fatto imposto di avvalersi delle società di consulenza».
Il perfezionamento della parte finanziaria delle operazioni sarebbe subordinato, nella pratica, all’utilizzo di questi servizi. Una limitazione che sarebbe ovviamente illegittima e sulla quale, adesso, si esprimerà l’Antitrust.
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