Imposte

Taglio Irap operativo dall’acconto di giugno 2022

L’emendamento del Governo alla manovra cancella l’imposta regionale per 835mila autonomi, ditte e professionisti

La prima scadenza “Irap-free” per gli autonomi, le ditte individuali e gli imprenditori esclusi dall’imposta regionale sarà il secondo acconto 2022, previsto per il 30 novembre. In occasione del 30 giugno, invece, sarà sì cancellato il primo acconto 2022, ma dovrà essere versato il saldo relativo all’annualità 2021. L’emendamento del Governo al disegno di legge di Bilancio – presentato venerdì 17 dicembre – mette nero su bianco l’eliminazione dell’Irap per i soggetti individuali e conferma il calendario anticipato nei giorni scorsi.

La relazione tecnica allegata all’emendamento consente inoltre di precisare meglio il perimetro dei contribuenti esonerati dall’imposta: saranno circa 835mila persone fisiche titolari di partita Iva (imprenditori individuali, autonomi, artisti, professionisti iscritti ad albi professionali o senz’albo, purché non operanti in forma associata). Il loro numero è leggermente inferiore a quello stimato partendo dalle dichiarazioni presentate nel 2019 (anno d’imposta 2018) perché nel frattempo è aumentato il numero di coloro che applicano il regime forfettario e sono automaticamente esclusi dall’Irap.

Nel complesso, la manovra cancellerà l’Irap per il 41,2% dei soggetti attualmente tenuti al versamento. Un intervento che a regime – dal 2025 – costerà alle casse pubbliche circa 1,23 miliardi di euro all’anno, a fronte di un gettito totale di circa 15 miliardi di Irap versata dai privati prima della pandemia. L’effetto finanziario nel 2022 sarà invece più contenuto (1,08 miliardi) in virtù del pagamento del saldo. Dal 2023, inoltre, l’Erario beneficerà della mancata deduzione dell’Irap dall’Irpef: in pratica, i contribuenti esonerati dal pagamento non potranno dedurre il 10% di quanto versato.

Viene così confermata la cancellazione “verticale” dell’Irap (cioè un’abolizione per soggetti) anziché quella “orizzontale” che pure era stata ipotizzata (cioè una deduzione spalmata su tutti i contribuenti). Continueranno perciò a pagare secondo le regole attuali i soggetti operanti in forma “associata”: non solo gli studi professionali, ma anche le società di persone, le società di capitali – da cui arriva la maggior parte del gettito – gli enti commerciali e i soggetti del Terzo settore. Per tutti questi soggetti il «superamento» dell’Irap è rinviato alla completa attuazione del disegno di legge delega per la riforma fiscale. Un superamento che il Ddl preannuncia come «graduale», facendo salvo il finanziamento della sanità.

L’emendamento del Governo prevede anche l’istituzione di un fondo al ministero dell’Economia – con una dote annua di 192,2 milioni di euro – destinato a ristorare le regioni e le province autonome della perdita di gettito non compensata nell’ambito del finanziamento della sanità. Le regioni destinatarie dei maggiori importi saranno il Friuli Venezia Giulia (29,6 milioni) e la Campania (24).

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