Adempimenti

Tasse, versamenti al 31 luglio per 4,5 milioni di partite Iva

Allo studio l’ipotesi di un emendamento per il rinvio in due tempi della scadenza fine mese: entro il 20 luglio e poi negli undici giorni successivi con la maggiorazione dello 0,40%

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di Marco Mobili e Giovanni Parente

Cantiere ancora aperto sulla proroga dei versamenti delle dichiarazioni dei redditi delle partite Iva. Allo studio del Governo c’è l’ipotesi di rinviare la scadenza attualmente fissata per il 30 giugno di circa 4,5 milioni di attività economiche tra quelle soggette alle pagelle fiscali e al regime forfettario (la flat tax) con un meccanismo in due tempi: rinvio fino al 20 luglio senza maggiorazioni; poi un periodo dal 21 al 31 luglio con cui si potrà andare alla cassa con l’aggiunta dello 0,40 per cento. Una soluzione che consentirebbe di non scavallare nel mese di agosto (in cui tra l’altro fino al giorno 20 vale la sospensione di tutti gli adempimenti fiscali) rispettando così i paletti dei flussi di cassa nel percorso che porta ad ottenere il via libera della Ragioneria generale dello Stato.

L’ipotesi a cui Governo e amministrazione finanziaria stanno lavorando è quella di far viaggiare il differimento come emendamento al decreto omnibus (Dl 51/2023), ora all’esame delle commissioni della Camera. Il “gancio” normativo a cui appigliarsi, del resto, nel decreto è costituito dall’articolo 4, in cui è stato inserito il restyling del calendario della rottamazione quater con il positicipo, tra l’altro, sia del termine per le domande al 30 giugno sia il versamento della prima o unica rata al 31 ottobre.

Per ora l’unica certezza è l’esclusione dello strumento del Dpcm (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri) per far viaggiare la proroga. La scelta finale, in ogni, caso sarà rimessa alle valutazioni del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. La proroga è stata invocata dagli “adetti ai lavori” e, in particolare, dai commercialisti (sia dal Consiglio nazionale che dai sindacati di categoria). Nelle interlocuzioni tra i rappresentanti del Cndcec con il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, è stato posto a più riprese il tema del ritardo con cui è stato pubblicato in «Gazzetta Ufficiale» il decreto ministeriale con l’aggiornamento delle pagelle fiscali (il nome tecnico è Isa: indicatori sintetici di affidabilità fiscali). Il Dm è stato firmato il 28 aprile ma è stato pubblicato in «Gazzetta Ufficiale» il 16 maggio e questo, ad avviso dei commercialisti, avrebbe ritardato la possibilità di prendere piena confidenza con le novità del software «Il tuo Isa 2023» che comunque l’Agenzia ha rilasciato nella prima versione il 28 aprile, rispettando così i 60 giorni precedenti all’adempimento. Ma, per i sindacati di categoria (Adc, Aidc, Anc, Andoc, Fiddoc, Sic, Unagraco, Unico e Ungdcec), solo con la proroga della scadenza del 30 giugno si sarebbe assicurato «il pieno rispetto dello Statuto del contribuente»

La soluzione del Dpcm avrebbe portato la scadenza dei versamenti al 20 luglio, con la possibilità di avere poi un intervallo più ampio fino al 21 agosto (il 20 agosto cade di domenica) per versare con la maggiorazione dello 0,40 per cento. Ma proprio su questo “sforamento” ad agosto sarebbero state avanzate le perplessità dei tecnici. Pur non venendo meno il principio della competenza, si sarebbe invece verificato un problema di cassa senza i versamenti d’imposta in autoliquidazione di una quota così ingente di contribuenti che, appunto come stimato, si attesterebbe complessivamente intorno a 4,5 milioni di partite Iva.

Le tempistiche della via parlamentare con (almeno) il doppio passaggio tra Camera e Senato porteranno sicuramente la proroga a scadenza del 30 giugno passata. È verosimile, quindi, che se il Governo dovesse sciogliere le riserve a favore del differimento, la decisione sarà anticipata con un “comunicato legge”, come accaduto per la sostitutiva per le criptovalute (si veda l’articolo in basso).

La proroga “bloccata” al 31 luglio per esigenze di cassa rischia di avere dei riflessi anche sulle scelte che saranno fatte con la delega fiscale. L’obiettivo già messo nero su bianco nel Ddl è quello di dare a contribuenti e intermediari una tregua per il tutto il mese di agosto e per tutte le scadenze tributarie. Anche su questo punto bisognerà fare i conti con il problema delle risorse.

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