Imposte

Tax credit affitti anche per spese condominiali e pertinenze

Arrivano i chiarimenti della circolare 11/E: confini allargati per il bonus

ADOBESTOCK

di Giuseppe Latour

Il tax credit affitti amplia i suoi confini. E andrà a coprire alcune situazioni al limite, come le spese condominiali e i canoni relativi alle pertinenze, purché queste siano collegate all’attività principale del negozio. Il chiarimento, relativo al credito di imposta del 60% sul canone di locazione di marzo di botteghe e negozi, colpiti dalle misure di contenimento dell’emergenza, arriva con la circolare 11/E del 6 maggio.

Spese condominiali

Il primo chiarimento riguarda le spese condominiali. «Si chiede di conoscere - spiega il quesito posto all’agenzia delle Entrate - se, ai fini del calcolo dell’ammontare del credito d’imposta spettante, si debba tenere conto anche delle spese condominiali addebitate al conduttore, a prescindere dalle modalità di addebito (in forma separata o unitaria rispetto al canone)».

L’agenzia risponde che, per capire come regolarsi, è necessario fare riferimento al contratto. «Qualora - si legge nel testo - le spese condominiali siano state pattuite come voce unitaria con il canone di locazione e tale circostanza risulti dal contratto, si ritiene» che anche le spese condominiali possano concorrere alla determinazione dell’importo sul quale calcolare il credito d’imposta. Diventa più alto, allora, l’ammontare potenziale da portare in detrazione.

Pertinenze incluse
L’altro chiarimento riguarda le pertinenze. «Si chiede di conoscere - spiega il secondo quesito posto sul tema all’agenzia - se nel caso in cui il contratto di locazione comprenda sia il negozio (C/1) che la pertinenza (C/3), con canone unitario, si possa beneficiare, per entrambi, del credito d’imposta per botteghe e negozi».

Secondo l’agenzia delle Entrate, il credito di imposta spetta sull’intero canone, in quanto la pertinenza rappresenta un accessorio rispetto al bene principale. Quindi, il credito di imposta ha, anche in questo caso, confini più ampi. Con una sola condizione. È necessario che questa pertinenza sia utilizzata per lo svolgimento dell’attivita del negozio.

Parec confermato, quindi, che nelle altre situazioni si debba dividere in due il canone e calcolare solo sulla parte riferibile al C/1 il credito d’imposta: pensiamo all’ipotesi in cui uno stesso contratto include un negozio (C/1) e un locale in categoria differente che non ne è pertinenza, ma è usato per un’altra attività (ad esempio un A/10 in cui si svolge un’attività correlata).

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