Imposte

Tax expenditures, operazione riordino per finanziare le misure della delega

Sotto la lente le detrazioni e le deduzioni: sono circail 17% dei bonus già mappati

di Cristiano Dell’Oste

Nel capitolo dedicato all’Irpef, la delega fiscale rilancia il riordino delle deduzioni e delle detrazioni per trovare altre risorse con cui alimentare la riforma.

Quello che si delinea è un intervento concentrato su alcune tipologie di tax expenditures: nel monitoraggio allegato alla Nota di aggiornamento al Def, su 602 “spese fiscali” censite nel sistema tributario, le detrazioni dall’imposta sono 58 e le deduzioni dall’imponibile 45 (poco più del 17% delle voci monitorate). Il resto delle tax expenditures è costituito da altre misure di favore: esenzioni, riduzioni d’aliquota, regimi forfettari e così via. Tutte agevolazioni non menzionate direttamente, ma che potrebbero però essere modificate da altri capitoli della riforma. Le imposte sostitutive, ad esempio, sarebbero interessate da un riallineamento delle aliquote nell’ambito del graduale passaggio al “modello duale” (si vedano gli altri articoli).

Le agevolazioni Irpef sono 171, cifra che sale a 234 conteggiando i bonus comuni a più tributi (Irpef e Ires, oppure Irpef, Ires, Irap e Imu). Il loro valore è di 39,4 miliardi di euro, che diventano 46,9 con le agevolazioni miste. Non tutte sono detrazioni e deduzioni, ma è evidente che anche limitandosi a queste due tipologie di bonus i margini per un riassetto del prelievo sono notevoli.

Di riordino (o di taglio, a seconda delle stagioni) si parla dal 2011. Finora i vari monitoraggi non si sono tradotti in azioni concrete, perché sono mancate la volontà e la capacità politica di individuare quali bonus mantenere, quali abolire, quali ridurre.

Il disegno di legge delega su questo punto è molto sintetico, ma indica tre criteri per orientare il riordino:

- finalità del bonus;

- effetti sull’equità;

- effetti sull’efficienza dell’imposta.

La finalità del bonus implica una valutazione politica sulle agevolazioni meritevoli di maggior tutela. Governo e Parlamento potranno, quanto meno, basarsi sulla catalogazione delle misure adottata nel corso degli anni dalle diverse commissioni di esperti. Allo stesso modo, l’equità non può essere declinata senza una qualche valutazione politica. «Efficienza» è invece un’espressione che ricorre più volte nella delega, e promette di essere un criterio rilevante. Delle 171 agevolazioni Irpef, ad esempio, ce ne sono 66 che costano meno di 10 milioni di euro l’una: microbonus che probabilmente dovranno avere finalità davvero meritevoli o ragioni di equità davvero forti per non essere “riordinati”.

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