Imposte

Terremoti, superbonus fino al 2025 solo per gli immobili danneggiati

L’interpello n. 584/2022 conferma quanto le Entrate avevano già spiegato con la risoluzione n. 8/2022

di Giuseppe Latour

Il superbonus dedicato agli immobili collocati nelle aree colpite da terremoto, prorogato fino al 2025, ha tra i requisiti essenziali il fatto che il fabbricato sia stato danneggiato. La risposta a interpello n. 584/2022 conferma quello che aveva già spiegato la risoluzione n 8/E dell’agenzia delle Entrate.

Il caso riguarda un condominio che intende effettuare un intervento di ristrutturazione mediante demolizione e fedele ricostruzione, al quale la Regione ha riconosciuto «un contributo per la ricostruzione a seguito dei danni causati all’edificio dagli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012». Questo contributo non copre tutte le spese. Così, per la quota eccedente, il condominio vorrebbe accedere al superbonus, agganciando la proroga fissata dalla legge al 31 dicembre 2025.

«Come chiarito con la risoluzione 15 febbraio 2022, n. 8/E, la proroga al 31 dicembre 2025 della detrazione nella misura piena del 110 per cento delle spese sostenute», spiega l’agenzia delle Entrate, «riguarda gli interventi ammessi al superbonus effettuati dai soggetti elencati nel precedente comma 8­bis e realizzati su edifici residenziali, anche in condominio, o unità immobiliari a destinazione abitativa per i quali sia stato accertato ­ mediante scheda AeDES o documento analogo ­ il nesso causale tra danno dell’immobile ed evento sismico».

Insomma, è essenziale che ci sia un danno legato al terremoto e che questo danno possa essere provato. Non è possibile concedere un’agevolazione in maniera indiscriminata. Inoltre, ricorda l’interpello, riepilogando i requisiti, gli immobili devono essere «situati in uno dei Comuni di cui alle Regioni interessate da eventi sismici per le quali è stato dichiarato lo stato di emergenza».

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