Terzo settore, in arrivo altri 100 milioni di euro per emergenza Covid e attività di interesse generale
Fondi destinati a Odv e Aps iscritte a registri nazionali e locali e alle Onlus iscritte all’Anagrafe
Con il decreto Sostegni (articolo 14 del Dl 41/2021) arrivano ulteriori 100 milioni a favore del terzo settore per interventi e misure per far fronte all’emergenza. Una novità importante per sostenere i tantissimi enti che in questa fase stanno affrontando la crisi economica dovuta al blocco delle attività determinato dai decreti sull’emergenza sanitaria. In particolare il fondo va ad incrementare la dotazione di 70 milioni di euro quanto già prevista dal decreto Ristori (articolo 13-quaterdecies del Dl 137/2020). Si tratta di fondi che potranno essere richiesti per finanziare nell’anno 2021 interventi che dovranno inserirsi nel quadro degli obiettivi di interesse generale, per far fronte all’emergenza sanitaria, le cui aree di intervento e linee di attività verranno espressamente individuate dal ministero del Lavoro.
Va detto che, l’ampio tenore letterale della norma sembrerebbe associare i fondi non necessariamente al sostenimento di spese strettamente legate all’adeguamento delle attività e delle strutture alla fase emergenziale (si pensi, soltanto per fare un esempio, all’acquisto di dispositivi di protezione individuale, alla formazione del personale socio-sanitario, o al potenziamento dei servizi socio-sanitari per assicurare il sostegno e la sicurezza della popolazione) quanto per sostenere lo sviluppo delle attività di interesse generale svolte dagli enti del terzo settore fortemente provati dalla crisi legata alla pandemia.
Attenzione tuttavia ai requisiti soggettivi. Infatti potranno accedere al fondo le organizzazioni di volontariato iscritte nei registri regionali e delle province autonome, delle associazioni di promozione sociale iscritte nei registri nazionale, regionali e delle province autonome e delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale iscritte nell’Anagrafe delle Onlus. Tali requisiti si ritiene restino immutati anche a fronte della imminente operatività del Registro unico nazionale del terzo settore (Runts) che comporterà lo smantellamento e sostituzione dei registri cui si fa richiamo ai fini della individuazione del profilo soggettivo degli enti ammessi al fondo.
Tenuto conto delle tempistiche di avvio del registro e del perfezionamento delle iscrizioni degli enti si ritiene, dunque, che l’ambito soggettivo resti immutato anche laddove i fondi dovessero essere erogati solo dopo l’operatività del registro che è attesa per aprile/maggio.
Questo intervento si aggiunge agli altri 200 milioni di euro previsti dal decreto Rilancio, solo una parte dei quali ha ad oggi trovato risconto negli avvisi emanati dal ministero e dagli enti preposti. Si pensi all’avviso n. 3 pubblicato dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali.