Finanza

Terzo settore, contributo maggiore alle reti con più enti associati

Nuovi chiarimenti nelle Faq del ministero del Lavoro sui criteri per accedere ai fondi. Domande in scadenza il 20 ottobre alle 18

È maggiore la quota del contributo alle reti che vantano più enti del Terzo settore associati (Ets). Con le Faq pubblicate il 19 ottobre arrivano nuovi chiarimenti del ministero del Lavoro in ordine ai criteri oggettivi e soggettivi per l’accesso ai 20 milioni di euro stanziati per il sostegno alle attività di interesse generale di rilevanza nazionale (di cui all’avviso 3/2022). Chiarimenti, questi, più che mai impellenti, considerato che la presentazione delle domande scade oggi, 20 ottobre, alle ore 18.

I destinatari

Beneficiari del finanziamento sono, per la prima volta, le reti associative del Terzo settore. Vale a dire quegli enti che associano almeno 100 Ets o 20 fondazioni del Terzo settore. La novità va tuttavia coordinata con la recente operatività del Registro del Terzo settore e la circostanza che la sezione reti è ancora in corso di popolamento. Proprio in questo senso arrivano gli ultimi chiarimenti.

A presentare istanza sono ammesse le reti, ivi incluse quelle riconosciute in via transitoria, e le organizzazioni di volontariato (Odv) e associazioni di promozione sociale (Aps) iscritte nei previgenti registri e in possesso dei requisiti dimensionali come rete. Ma non solo. Oltre a questi, stando alle ultime del Ministero, titolari sono anche quegli enti che fanno parte del Consiglio Nazionale del Terzo settore e privi della qualifica di Odv e Aps. Ciò tuttavia, a patto che tali enti richiedenti integrino i requisiti delle reti e che richiedano il contributo a beneficio esclusivo delle Odv/Aps e Fondazioni del Terzo settore ad esse associate.

Le modalità di calcolo

Sul versante oggettivo, nuovi chiarimenti riguardano poi la modalità di calcolo del contributo. Su un totale di risorse disponibili pari a 20 milioni di euro, l’attribuzione del contributo ai beneficiari sarà sulla base di una quota fissa e una variabile. La prima sarà assegnata a tutti in misura uguale, secondo il numero dei soggetti beneficiari. La seconda quota spetterà invece in via proporzionale a seconda delle dimensioni finanziarie e organizzative. In particolare, la seconda quota parte sarà ripartita in base al volume delle entrate dichiarate nell’ultimo bilancio approvato dell’ente richiedente e al numero degli associati dei beneficiari. Proprio su quest’ultimo aspetto, a detta del Ministero, il numero degli associati rilevanti ai fini del computo riguarderà quello degli Ets associati alla rete beneficiaria.

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