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Terzo settore, i gestionali guardano a nuove regole e standard Xbrl

Le software house stanno lavorando per migliorare le proprie procedure e gestire i cambiamenti della riforma

di Fabio Giordano, comitato tecnico AssoSoftware

In riferimento alla terza versione della circolare «Riforma del Terzo settore: elementi professionali e criticità operative» - pubblicata di recente dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (Cndcec) insieme alla Fondazione nazionale dei commercialisti (Fnc) -, analizziamo qual è lo stato dell’arte sui software per la gestione contabile, fiscale e dei bilanci degli Enti del Terzo settore (Ets). Molte software house, infatti, stanno affrontando l’argomento da alcuni mesi per adeguare le proprie procedure e consentire, quindi, ai propri clienti di gestire le specifiche problematiche degli Ets.

Ricordiamo, in sintesi, che il Codice del Terzo Settore (Dlgs 117/2017) stabilisce, per effetto delle disposizioni contenute nell’articolo 87, che gli Ets non commerciali e che non applicano il regime forfetario:

• devono redigere scritture contabili cronologiche e sistematiche atte a esprimere con compiutezza e analiticità le operazioni poste in essere in ogni periodo di gestione. Tale obbligo si considera assolto anche qualora la contabilità consti del libro giornale e del libro degli inventari, tenuti in conformità alle disposizioni del Codice civile;

• possono tenere, in luogo delle scritture contabili di cui al punto precedente, il rendiconto di cassa di cui all’articolo 13, comma 2, qualora non abbiano conseguito proventi di ammontare superiore all’importo stabilito dall’articolo 13, comma 2 (220mila euro).

In relazione all’attività commerciale eventualmente esercitata, tali soggetti hanno altresì l’obbligo di tenere la contabilità separata. L’articolo 13 del Codice stabilisce inoltre che gli Ets devono redigere il bilancio di esercizio formato dallo stato patrimoniale, dal rendiconto gestionale, con l’indicazione, dei proventi e degli oneri, dell’ente, e dalla relazione di missione che illustra le poste di bilancio, l’andamento economico e gestionale dell’ente e le modalità di perseguimento delle finalità statutarie. Il bilancio degli Ets che conseguono ricavi, rendite, proventi o entrate inferiori all’importo stabilito dall’articolo 13, comma 2 (220mila euro), può essere redatto nella forma del rendiconto per cassa.

In entrambi i casi occorre far riferimento alla modulistica definita con il decreto del 15 maggio 2020 del ministro del Lavoro e delle politiche sociali, cui ha fatto seguito la pubblicazione (al momento in bozza) delle specifiche tecniche in formato Xbrl.

Rimane confermata la totale assimilazione alla normativa sulle imprese per gli Ets che esercitano la propria attività esclusivamente o principalmente in forma di impresa commerciale e che devono quindi tenere le scritture contabili di cui all’articolo 2214 del Codice civile.

Gli adeguamenti dei software gestionali

Da mesi il comitato tecnico di AssoSoftware partecipa attivamente al gruppo di lavoro istituito da Xbrl Italia insieme a Oic, Unioncamere e Istat per la definizione degli schemi di bilancio in formato Xbrl e degli strumenti che saranno messi a disposizione degli operatori del settore.

Tre sono gli aspetti su cui si sta concentrando l’attenzione degli analisti delle software house:

1) la tenuta della contabilità (ordinaria o semplificata, a seconda dei casi), che però si deve “appoggiare” su un Piano dei conti (Pdc) che abbia le caratteristiche specifiche definite per gli Ets. Le ipotesi possibili sono quella di creare un nuovo Pdc “dedicato” oppure quella dell’utilizzo del medesimo Pdc già utilizzato per le imprese, con indirizzamenti specifici a livello di elaborati e dichiarazione dei redditi. Ciascuna soluzione presenta vantaggi e svantaggi, che non rendono semplice una scelta che apparentemente lo sembrerebbe;

2) il travaso dei dati e la compilazione dei modelli di dichiarazione dei redditi, stante che occorrerà attendere la modulistica Redditi del prossimo anno per avere un quadro chiaro sul recepimento in modulistica dei diversi trattamenti fiscali;

3) la produzione degli output in formato digitale elaborabile secondo il già conosciuto standard Xbrl, che riguarderanno lo stato patrimoniale, il rendiconto gestionale, il rendiconto per cassa, oltre che ai prospetti (al momento sono 13) della relazione di missione, oltre naturalmente ai dati dell’anagrafica dell’ente.

Le soluzioni proposte dalle software house saranno costruite in base alle esigenze specifiche dei propri clienti. Alcune di queste hanno già terminato le fasi di studio e comunicato ai propri clienti le soluzioni che intendono adottare. Altre lo faranno, invece, in un prossimo futuro.