Diritto

Tracciati i prodotti con accisa: si parte dalle bettoline entro fine 2020

Accelerazione dell’agenzia delle Dogane sul processo di misurazione delle forniture via mare

di Benedetto Santacroce e Ettore Sbandi

L’agenzia delle Dogane accelera sul processo di introduzione di sistemi di tracciamento della posizione dei prodotti sottoposti ad accisa e di misurazione delle relative quantità scaricate, imponendo per ora alle sole bettoline marittime di adeguarsi alle specifiche tecniche con termine ultimo 31 dicembre 2020.

La determinazione direttoriale 58050.20 segna infatti il time limit per l’attivazione del primo processo di tracciatura che dovrebbe essere letto nel segno del completo monitoraggio dei mezzi, dei prodotti e degli scarichi che il legislatore ha introdotto nel sistema delle accise. In realtà l’obbligo di legge è ben più ampio rispetto a quello a oggi introdotto e segue le fila della precedente direttoriale 30354.18 e della circolare tecnica n. 2/D/19.

Infatti, le norme del testo unico delle accise dispongono che le autobotti e le bettoline utilizzate per il trasporto di prodotti sottoposti ad accisa sono «munite di sistemi di tracciamento della posizione e di misurazione delle quantità scaricate», demandando a una o più successive determinazioni direttoriali delle Dogane la fissazione dei “termini” e delle “modalità” di applicazione della predetta disposizione.

La scelta comprensibile dell’Agenzia si è rivolta, a oggi, alle bettoline che, in particolare, forniscono prodotti agevolati a alta pericolosità fiscale, imponendo sistemi di misurazione standard (sui mezzi e sulle condotte) e altri accettabili come metodi di fall back alternativi. Ebbene, questa ultima discrezionalità non sarà più attivabile dal 1° gennaio 2021, quando i sistemi standard saranno attivati per tutte le forniture del mare.

Resta il fatto, però, che questo è solo il primo step di un percorso segnato per norma e che ancora deve compiersi. È il caso, ad esempio, di tutti le recenti modifiche introdotte dal decreto fiscale di fine anno che:
introducono l’obbligo di licenza, senza puntuali eccezioni, anche per i depositi privati di piccole dimensioni;
consolidano le misure per i depositi fiscali sopra i 3mila metri cubi, senza ancora dettaglio sul punto;
prevedono sistemi di monitoraggio dei mezzi anche in accordo con i gestori della rete stradale;
stabiliscono la telematizzazione dei documenti di trasporto dei prodotti ad accisa assolta, il cui termine di attivazione si fa prossimo, e che, a oggi, è ancora senza un provvedimento amministrativo esecutivo.

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