Adempimenti

Tre certificazioni per l’invio elettronico del modello Lipe (entro il 17 settembre)

di Pierpaolo Ceroli e Agnese Menghi

Dopo la pausa estiva, gli operatori si troveranno a dover predisporre e trasmettere i dati Iva relativi al secondo trimestre 2018 entro il prossimo 17 settembre (il 16 cade di domenica, pertanto la scadenza slitta al primo giorno lavorativo utile). I termini di invio, quindi, non sembrano allinearsi a quelli previsti per lo spesometro, il quale è stato prorogato al 30 settembre, nonostante l’articolo 21-bis del decreto legge 78/2010, relativo alle comunicazioni delle liquidazioni periodiche (Lipe), faccia espresso riferimento ai termini previsti per lo spesometro.

Ciò premesso, il modello Lipe da utilizzare è quello approvato con il provvedimento 21 marzo 2018, da trasmettere successivamente all’agenzia delle Entrate come file in formato xml (eXtensible Markup Language). L’invio può riguardare la singola dichiarazione, ma può essere anche multiplo, nel senso che può essere trasmessa una cartella compressa in formato zip contenente più comunicazioni, riferite a soggetti diversi, anche non appartenenti allo stesso gruppo societario.

In entrambe le ipotesi, comunque, il file trasmesso deve essere firmato digitalmente oppure sigillato elettronicamente, in modo tale da garantire l’autenticità del file. In particolare, sono tre i sistemi di certificazione che possono essere utilizzati:

•un certificato di firma qualificata;

•il servizio di firma elettronica basata sui certificati rilasciati dall’Agenzia delle Entrate;

•la funzione di sigillo disponibile nell’interfaccia web Fatture e Corrispettivi.

Relativamente alla trasmissione di un file compresso, la firma o il sigillo possono essere apposti liberamente su ogni singolo modello oppure sulla cartella. In merito alla compilazione della dichiarazione, si ricorda che la stessa varia a seconda che il contribuente sia trimestrale o mensile, in quanto in quest’ultimo caso occorre stilare un quadro VP per ogni mese di riferimento, mentre nell’ipotesi di liquidazione trimestrale il quadro relativo al risultato periodico sarà unico. Se, poi, lo stesso contribuente svolge due attività, di cui una mensile e l’altra trimestrale, dovrà compilare un modulo per ciascun mese e uno per il trimestre.

Prima di effettuare la trasmissione, al fine di evitare di ricevere una ricevuta di scarto post invio, il contribuente o l’intermediario possono ricorrere al software di controllo predisposto dall’Agenzia. Successivamente, corretto eventualmente l’errore, è possibile procedere con la trasmissione all’amministrazione finanziaria:

•utilizzando la funzione specifica presente nell’interfaccia web Fatture e Corrispettivi, o
•ricorrendo ad un canale di interazione già accreditato.

Si fa presente che le stesse modalità sono previste anche per l’invio di comunicazioni integrative; tuttavia, non è più possibile presentare una Lipe correttiva dell’anno 2017, in quanto tutte le modifiche devono essere oramai apportate sulla dichiarazione Iva 2018, più precisamente nel quadro VH. Per quanto riguarda, invece, la correzione dell’anno 2018 è possibile scegliere se presentare una nuova Lipe oppure attendere il 30 aprile 2019 e il modello Iva annuale, ricordandosi che eventuali controlli ostano al ravvedimento operoso.

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