Trento e Bolzano, limiti al superbonus per barriere architettoniche e demolizioni
La risposta del Mef al question time illustra un disallineamento tra regole nazionali e regole provinciali
Limiti all’utilizzo del superbonus nelle province di Trento e Bolzano. A spiegarlo è il ministero dell’Economia in una risposta al question time in commissione Finanze alla Camera. Secondo il Mef, le due province autonome hanno potestà esclusiva in materia di interventi edilizi. Così, dal momento che non hanno modificato le loro regole in materia di ristrutturazioni per recepire il Dl Semplificazioni (Dl 76/2020), oggi ci sono di fatto meno possibilità di intervenire in materia di barriere architettoniche, installazione di impianti, incrementi di volumetria.
Il quesito parte da un’osservazione: le norme in materia di superbonus fanno direttamente riferimento alle definizioni del Testo unico dell’edilizia (Dpr 380/2001), che con il decreto Semplificazioni ha visto notevolmente ampliata la definizione di «ristrutturazione edilizia» (lettera d dell’articolo 3 del Dpr 380).
Solo appoggiandosi a quelle definizioni è possibile capire cosa sia effettivamente agevolato e cosa no. La competenza in merito alla qualificazione degli interventi edilizi, nel quadro delle definizioni del Testo unico, spetta poi ai Comuni che hanno il compito di rilasciare i diversi titoli autorizzativi dei lavori.
In questo scenario, però, le province autonome di Trento e Bolzano hanno regole diverse: godono, infatti, di maggiore autonomia e di competenza legislativa primaria in materia di urbanistica. Sono le loro leggi provinciali, allora, a qualificare i diversi interventi edilizi eseguibili sul territorio. Nello specifico, il riferimento è la legge provinciale di Bolzano n. 9 del 2018, che non coincide perfettamente con la norma statale.
Accade, allora, che la normativa provinciale non abbia recepito le modifiche introdotte a livello statale in alcune materie: demolizioni e ricostruzioni qualificate come ristrutturazioni edilizie, accessibilità, installazione di impianti tecnologici, efficientamento energetico e incrementi di volumetria per promuovere la rigenerazione urbana. Questo disallineamento, per il Mef, porta un effetto: i lavori che non siano qualificati come ristrutturazione a Trento e Bolzano non potranno rientrare nel superbonus, nonostante le regole statali.